Variante Delta, carica virale 1000 volte più alta del primo Covid: studio di Nature spiega perché

Variante Delta, carica virale 1000 volte più alta del primo Covid: studio di Nature spiega perché
di Valentina Errante
Sabato 24 Luglio 2021, 16:19 - Ultimo agg. 16:26
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Una carica virale oltre mille volte superiore all’originale ceppo di Sars-Cov-2 Covid. Per questo la variante Delta è diventata predominante in gran parte del mondo da quando, alla fine del 2020, ha fatto la sua prima apparizione in India. Secondo uno studio pubblicato sul settimanale internazionale “Nature”, i ricercatori hanno accertato che le persone contagiate producono una quantità di virus maggiore, rendendo la diffusione molto frequente. Per questo secondo le stime attuali, la variante Delta potrebbe avrebbe più del doppio delle possibilità di essere trasmessa rispetto al ceppo originale del virus.  Un dato che spiegherebbe anche perché attualmente sia il cappo predominante in Europa, come hanno dichiarato il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms).

Variante Delta, perché è così aggressiva

 

L’epidemiologo Jing Lu del Centro provinciale per il controllo e la prevenzione delle malattie del Guangdong a Guangzhou, in Cina, e i suoi colleghi hanno monitorato 62 persone, tra le prime nella Cina continentale a essere contagiate dal nuovo ceppo.


CARICA VIRALE
Il team ha testato la “carica virale” - una misura della densità delle particelle virali nel corpo - ogni giorno durante il corso dell’infezione per vedere come sia cambiata nel tempo.

I ricercatori hanno quindi confrontato i modelli di infezione dei partecipanti con quelli di 63 persone che avevano contratto il ceppo originale nel 2020. In un preprint pubblicato il 12 luglio, i ricercatori riferiscono che il virus è stato rilevabile per la prima volta, nelle persone con la variante Delta, quattro giorni dopo l’esposizione, rispetto a una media di sei giorni tra le persone con il ceppo originale, suggerendo che Delta si replica molto più velocemente. Gli individui infetti da Delta avevano anche cariche virali fino a 1.260 volte superiori a quelle delle persone infette dal ceppo originale. La combinazione di un elevato numero di virus e un breve periodo di incubazione spiega l’elevata trasmissibilità di Delta, afferma l’epidemiologo Benjamin Cowling dell’Università di Hong Kong. L’enorme quantità di virus nel tratto respiratorio significa che è probabile che gli eventi di superdiffusione infettino ancora più persone e che le persone potrebbero iniziare a diffondere il virus subito dopo essere state contagiate.


TRACCIABILITA'
Secondo i ricercatori, la breve incubazione rende più difficile la tracciabilità dei contatti in paesi come la Cina, che tiene controlla i contatti di ogni persona infetta, ai quali viene richiesta la quarantena. «Mettendo tutto insieme, Delta è davvero difficile da fermare» dice Cowling. La ricercatrice genetica Emma Hodcroft dell’Università di Berna in Svizzera concorda con questa analisi. Lei e Cowling sospettano entrambi che le stime dell’esatta differenza nella carica virale tra Delta e il ceppo originale probabilmente cambieranno l’avanzare degli studi sul virus in diversi paesi.


Una serie di altre domande sulla variante Delta rimangono senza risposta. Non è ancora chiaro, ad esempio, se sia più probabile che causi una malattia grave rispetto al ceppo originale e fino a che punto suia capace di eludere il sistema immunitario, rendendo vana anche la vaccinazione. Hodcroft prevede che alcune di queste informazioni emergeranno man mano che i ricercatori esamineranno più da vicino in maggior numero di soggetti infettati da Delta e altre varianti. “Questo virus ci ha sorpreso”, dice.

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