Covid, ondata di suicidi di studenti: «Troppe sofferenze da pandemia». E Las Vegas è costretta a riaprire le scuole

Covid, ondata di suicidi di studenti: «Troppe sofferenze da pandemia». Las Vegas costretta a riaprire le scuole
Covid, ondata di suicidi di studenti: «Troppe sofferenze da pandemia». Las Vegas costretta a riaprire le scuole
di Michele Galvani
Lunedì 25 Gennaio 2021, 07:07 - Ultimo agg. 11:35
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Covid e depressione. L'ondata di suicidi di studenti nella contea di Clark in Nevada, la quinta più grande del Paese, comprendente Las Vegas, ha spinto le autorità a riaprire le scuole al più presto. Lo school board locale ha dato disco verde al ritorno degli alunni delle elementari e a quelli più in difficoltà anche se la zona continua a registrare un altro numero di morti e contagiati per il virus. Lo riferisce il New York Times, che racconta in un lungo reportage come la situazione sia ancora sotto la lente di ingrandimento. Tra paure e sofferenze.

Nei nove mesi di chiusura delle scuole nella contea ci sono stati 18 suicidi, il doppio di quelli dell'intero anno precedente. «Troppe sofferenze causate dalla pandemia», scrive il tabloid americano. «Quando abbiamo iniziato a vedere l'aumento dei bambini che si toglievano la vita, sapevamo che non erano più solo i numeri Covid che dovevamo guardare», ha detto Jesus Jara, sovrintendente della contea di Clark. «Dobbiamo trovare un modo per mettere le mani sui nostri figli, per vederli, per guardarli.

Devono iniziare a vedere un po' di speranza».

I dirigenti scolastici di tutta la nazione stanno (ri)valutando il vantaggio dell'istruzione di persona: hanno visto insegnanti e personale ammalarsi (alcuni sono morti) ma stanno anche valutando l'aspetto psicologico e che la chiusura delle scuole sta avendo sui bambini, quasi un anno dopo dall'inizio della pandemia. Il rischio di suicidi dei ragazzi ha agitato (silenziosamente) molti leader distrettuali, portando alcuni, come il sovrintendente statale in Arizona, a citare la parola “suicidio" durante gli appelli pubblici.

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Il suicidio degli adolescenti durante la pandemia non può essere definitivamente collegato alla chiusura delle scuole; i dati nazionali sui suicidi nel 2020 devono ancora essere compilati. Uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention ha però mostrato che la percentuale di visite al pronto soccorso giovanile per motivi di salute mentale era aumentata durante l'epidemia. Una raccolta di chiamate di emergenza in più di 40 Stati da parte dei ragazzi, ha mostrato un aumento dei numeri di casi relativi a problemi di salute mentale.

Uno studente ha lasciato un biglietto dicendo che non aveva «niente da aspettarsi dalla vita». Lo studente più giovane che la dottoressa Jesus Jara, sovrintendente della contea di Clark, ha perso per suicidio aveva 9 anni. «Mi sento responsabile. Sono tutti miei figli».

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