Mauro Passarini, il medico di Ravenna ammette «finte vaccinazioni» ai No vax: circa 300 pazienti venuti apposta da fuori

Il dottore nega però di aver preso soldi

Mauro Passarini, il medico di Ravenna ammette «finte vaccinazioni» ai No vax: circa 300 pazienti venuti apposta da fuori
Mauro Passarini, il medico di Ravenna ammette «finte vaccinazioni» ai No vax: circa 300 pazienti venuti apposta da fuori
Sabato 27 Novembre 2021, 10:11 - Ultimo agg. 21 Febbraio, 09:49
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Mauro Passarini è crollato. Alla fine ha confermato di aver simulato alcune vaccinazioni, ma ha negato di aver preso soldi per farlo. Il 64enne medico di base vaccinatore originario di Bologna ma da tempo residente sul litorale ravennate, arrestato dalla polizia a Marina di Ravenna il 10 novembre scorso con l'accusa di avere simulato vaccini Pfizer per fare ottenere a decine di No vax il Green pass, è comparso davanti al gip per nuove rivelazioni.

Mauro Passarini e le finte vaccinazioni

 

Passarini, che ora si trova ai domiciliari, ha precisato che degli oltre 290 pazienti da lui vaccinati, sicuramente ha simulato la vaccinazione di tutti quelli - una quarantina - venuti apposta da fuori (nell'elenco figurano ad esempio province come Belluno, Torino, Udine, Venezia).

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Ha poi spiegato, come riporta la stampa locale, la genesi dell'idea delle vaccinazioni simulate: maturata durante alcuni corsi di meditazione a Padova nei quali gli erano stati presentati diversi No vax. Ha quindi ribadito di non avere mai preso un soldo: nemmeno quei 1.555 euro trovati nelle sue tasche il 17 ottobre scorso dopo la prima perquisizione della Mobile ravennate in occasione della seconda dose a una bimba accompagnata apposta al suo ambulatorio a Marina di Ravenna dal padre bellunese No vax (fatto da cui era scattata l'inchiesta).

 

La Procura ravennate ha delegato alla Scientifica l'esame per la ricerca di eventuali impronte sulle banconote del No vax arrivato con la figlia dal Bellunese. Da ultimo Passarini ha aggiunto che alcuni dei No vax che avevano ricevuto due dosi simulate ma registrate nel sistema informatico ministeriale, dopo la prima perquisizione al suo ambulatorio si erano spaventati ed erano andati da lui per chiedere una terza dose di nascosto ma stavolta reale: lui aveva così usato le ultime fiale Pfizer ritirate dall'Ausl Romagna.

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