VENEZIA - La cooperative che forniscono medici agli ospedali ormai sono diventate leggenda. C'è un professionista che abita stabilmente alle Canarie e che prende l'aereo per venire a fare i turni nell'Ulss 3. E' riuscito a collezionare 66 ore di fila al Pronto soccorso, per un totale di 6 mila e 600 euro lordi. Guadagnati in meno di tre giorni.
Da Napoli: 6 mesi lavora, 6 mesi fa surf
E poi c'è il caso di un medico di Napoli che saltabecca da una Rianimazione all'altra in tutto il Veneto a colpi sempre di 100 euro lordi all'ora.
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Assunzioni da rilanciare
Storie così ce ne sono tante. E intanto gli ospedali si svuotano di medici assunti. E se il presente racconta della grande fuga, il futuro parla di possibili nuovi vuoti negli organici. «Occhio che dietro l'angolo c'è un'altra tornata di grossi pensionamenti - avverte Giovanni Leoni, presidente dell'Ordine dei medici veneziano -. Dopo la generazione dei baby boomers, quelli nati nei primi anni 50, toccherà a quelli della mia generazione e sono tantissimi. Vuol dire che ci saranno nuovi buchi da coprire e andrà sempre peggio se la Regione non si decide a mettere mano al portafogli. Come fa? E' sempre stata una Regione fantasiosa e non credo abbia difficoltà a trovare il modo di pagare di più i medici del Pronto soccorso, ad esempio, che sono sul fronte. E poi bisogna evitare sparate assurde per cui i medici che vaccinano prendono 80 euro lordi all'ora contro un medico di Pronto soccorso che in straordinario ne prende 40 e sulla carta dovrebbe fare 38 ore mentre ne fa di solito 48 alla settimana. E sono ore che valgono triplo dal punto di vista dello stress. Bisogna adeguare gli stipendi al mercato e oggi il mercato dice che un medico di Pronto soccorso vale tra gli 80 e i 100 euro lordi all'ora. Questo è quello che prendono i medici delle cooperative. Vuol dire di fatto raddoppiare gli stipendi dei medici dipendenti delle Ulss». I soldi in più potranno convincere i giovani neolaureati a lavorare in ospedale?
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