Balbuzie, cresciuti dell'8% i nuovi casi in dieci anni: più colpiti gli uomini

Balbuzie, cresciuti dell'8% i nuovi casi in dieci anni: più colpiti gli uomini
Sabato 19 Ottobre 2019, 20:34 - Ultimo agg. 20:55
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 I casi di balbuzie sono in aumento, con una crescita dell'8% negli ultimi 10 anni. Recuperare 'spontaneamentè la fluidità di linguaggio è possibile nel 75% dei casi, quando il disturbo è trattato prima dei 7 anni. È comunque possibile migliorare, anche se con esiti meno evidenti, negli adolescenti. Più raro e difficile, invece, nell'adulto, dopo una lunga 'convivenzà con la balbuzie.

Sono alcuni dati presentati al 1° convegno italiano sui disturbi della fluenza verbale, che si terrà a Calenzano (Fi) il 25 e 26 ottobre con il patrocinio della Federazione logopedisti italiani (Fli), del Dipartimento di Scienze chirurgiche dell'Università di Torino e della Sapienza università di Roma. L'evento è anche occasione per approfondire le prime linee guida europee sulla balbuzie, curate dall'associazione dei logopedisti olandesi, elaborate da un gruppo multidisciplinare e tradotte anche in italiano, in modo da condividere con tutte le figure professionali coinvolte, modelli e approcci nel percorso di cura della persona che balbetta. Le linee guida Evidence-Based sono disponibili nella sul sito internet della Federazione logopedisti italiani (www.fli.it). 

La balbuzie, fra i disturbi più frequenti del linguaggio, non discrimina e non ha età: presente in ogni etnia e in ogni cultura, in Italia riguarda il 17% dei bambini. Più colpiti gli uomini. Le ragazze, inoltre, hanno maggiori possibilità di recupero spontaneo, favorito, oltre che dalla tempestività diagnostica, anche dall'ambiente. Studi scientifici dimostrano, infatti, che i giovani con balbuzie hanno il 68% di rischio in più di essere vittime di bullismo e discriminazione rispetto a coetanei con linguaggio fluente. Traumi che, oltre a pesare sullo stato psico-emotivo, possano condizionare anche la risposta terapeutica.
Di norma il trattamento è multidisciplinare e coinvolge esperti e diversi altri attori: il logopedista, figura principale nella valutazione e nel trattamento della balbuzie, i pediatri ma anche insegnanti e genitori decisivi per l'identificazione precoce del problema e l'invio all'esperto. 
«I disturbi della fluenza verbale - dichiara Tiziana Rossetto, logopedista e presidente della Fli - sono problematiche complesse causate dall'unione di più elementi: l'origine multifattoriale, l'età di insorgenza, prevalentemente pediatrica ed evolutiva ma con la possibile 'cronicizzazionè fino all'età adulta, la compartecipazione di diversi altri fattori sia biologici sia esterni. In Italia è stata osservata anche una variabilità di genere; se in età giovanile la balbuzie ha un rapporto paritario di 2:2 fra ragazzi e ragazze, in età adulta si evidenzia una superiorità fra gli uomini, 4 casi contro 1 rispetto alle donne».

A fare la differenza sulla risoluzione spontanea del problema è l'età del trattamento.
Anche le nuove linee guida internazionali confermano la necessità di intervenire tempestivamente sulla balbuzie sia da un punto di vista diagnostico che terapeutico. «La presa in carico precoce del bambino disfluente - dichiarano Anna Accornero, Francesca Del Gado e Donatella Tomaiuoli che hanno curato la versione italiana delle linee guida - consente di valutare in maniera adeguata i fattori prognostici, impostare la corretta terapia e, dunque, aumentare le probabilità di recupero spontaneo».
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