Epatite C, in Campania 20mila possibili positivi: avviare campagna di screening

Epatite C, in Campania 20mila possibili positivi: avviare campagna di screening
Giovedì 9 Giugno 2022, 16:25 - Ultimo agg. 16:26
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Si è svolto oggi l’incontro promosso da Ace – Alleanza Contro le Epatiti per fare un primo bilancio delle preliminari azioni poste in essere in Regione Campania relativamente alla campagna di screening su Epatite C. Nel corso dell’evento si è discusso delle attività che sono state localmente implementate e pianificate, affinché possano essere utilizzati al meglio i fondi stanziati per lo screening Hcv nelle carceri, presso i SerD e per i cittadini nati tra il 1969 e il 1989.

L’incontro ha avuto l’obiettivo di ribadire l’importanza di avviare lo screening e di confrontarsi sull’evoluzione delle fasi operative della campagna a livello locale. Superata la brusca battuta d’arresto dovuta alla pandemia da Covid-19, diventa ora fondamentale tornare a focalizzarsi sul raggiungimento dell’obiettivo assegnatoci dall’Oms: eliminazione del virus Hcv entro il 2030. A tal proposito, lo scorso febbraio, il Governo ha accolto l’ordine del giorno al Milleproroghe che chiede di posticipare il termine della campagna sperimentale a dicembre 2023 e di ampliare la fascia d’età della popolazione generale da sottoporre a screening ai nati tra il 1943-1989. Le regioni si stanno adoperando già da qualche mese per utilizzare al meglio le risorse del fondo sperimentale, che Alleanza Contro le Epatiti vorrebbe fosse trasformato in un fondo strutturale.

«L'obiettivo di eradicare il virus dell’Epatite C entro il 2030 è un obiettivo possibile che abbiamo il dovere di raggiungere; per questo è fondamentale mettere in campo tutti gli sforzi necessari e garantire la sinergia di tutti gli attori coinvolti ad ogni livello. – ha dichiarato l’Onorevole Michela Rostan – Da campana spero che la Regione possa partire rapidamente e in maniera capillare».

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«Per l'eradicazione del virus dell'Epatite C è indispensabile lo screening che consente di arrivare al sommerso e avviare le cure. A maggior ragione in una Regione come la Campania dove le stime sono rilevanti e sottolineano la necessità di un immediato collegamento alla cura delle persone infette per le quali non è stato ancora diagnosticato il virus - ha sottolineato Tommaso Pellegrino, consigliere regionale della Campania - La pandemia - ha precisato Pellegrino - inevitabilmente ha posto un freno a tutte le attività di prevenzione, ma ora è davvero urgente riprenderle e recuperare tutte le prestazioni non erogate.

Il mese scorso ho presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, che sarà discussa nel Question Time previsto per domani, per chiedere quali siano i tempi di attivazione del Piano di screening; le risorse stanziate dal Governo, infatti, al momento hanno scadenza fissata a dicembre 2022 ed è quindi fondamentale fare tutto il possibile perché vengano sfruttate al massimo e non vadano perse».

In Regione Campania, come in molte altre regioni italiane, negli ultimi due anni si è registrato un calo sostanziale delle attività di screening, incluse quelle per l’epatite C, a causa, ovviamente, delle conseguenze di pandemia e lockdown. «Purtroppo, l’emergenza pandemica da Sars-Cov2 ha rallentato la messa in pratica della campagna di screening nazionale gratuito. Nonostante ciò, il tavolo tecnico Regionale ha individuato le modalità della sua attuazione ed ora è solo necessario passare alla fase operativa. - ha ricordato il dottor Mario Masarone, ricercatore universitario, medicina interna ed epatologia, Aoou San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona, università di Salerno e Rappresentante Aisf – Nel frattempo, sono stati condotti alcuni studi spontanei, frutto di iniziative locali ed individuali degli esperti del settore, che hanno interessato le popolazioni afferenti ai Servizi per le dipendenze (SerD) regionali, le Carceri campane e la popolazione generale. Questi studi hanno prodotto dei dati che indicano, nella popolazione generale, un’esigua prevalenza di casi di positività tra i nati tra il 1969 e il 1989. A tal proposito ritengo possa essere utile un momento di riflessione, Comunicato stampa nell’ottica dell’ottimizzazione delle risorse economiche e umane a disposizione per il progetto di screening nella sua fase attuativa». La Regione nei mesi scorsi ha lavorato per definire la strategia da mettere in atto per le fasi operative. Sono state effettuate numerose valutazioni e verifiche finalizzate ad individuare gli strumenti più adeguati per partire con le fasi di test. «Le attività propedeutiche con tutti gli esperti di settore sono state fondamentali in questi ultimi mesi per la predisposizione degli strumenti necessari all’attivazione della campagna di screening per Epatite C. - ha spiegato il dottor Angelo D’Argenzio, direzione generale per la tutela della salute e il coordinamento del sistema sanitario Regionale, Regione Campania – La Regione, in accordo con gli esperti del tavolo tecnico, ha cercato di creare una vera e propria rete di offerta che permetta di intercettare le persone nelle occasioni più opportune. Sicuramente saranno implementate campagne di informazione e comunicazione oltre che servizi di counseling volti a sensibilizzare sul valore della prevenzione. La Regione sfrutterà i mesi estivi per finalizzare gli ultimi dettagli delle fasi istruttorie così da poter partire concretamente con le fasi di screening entro il mese di settembre».

Le attività di screening in Regione Campania potranno coinvolgere quasi 2 milioni di persone. Un ruolo importantissimo sarà giocato dalle campagne di informazione e comunicazione volte ad informare quanti più cittadini campani possibili. «La disponibilità dei nuovi antivirali ad azione diretta contro Hcv ha offerto negli ultimi anni un’opportunità eccezionale di trattamento dell’epatopatia cronica da Hcv e di eradicazione dell'infezione stessa. – ha ribadito il professore Nicola Coppola - Ad oggi però sappiamo che esistono pazienti non ancora a conoscenza della propria infezione e non in carico ad un Centro specialistico per il trattamento. È fondamentale, dunque, che la Regione Campania implementi quanto prima un’azione multimodale che da un lato favorisca la capillarità delle attività di screening e dall’altro garantisca un’ampia adesione da parte soprattutto della popolazione generale. La serie di tavole rotonde istituzionali promosse da Ace nel corso del 2021 ha permesso di incontrare molti referenti regionali e di scattare un’istantanea della reale situazione a livello locale.

Tuttavia, permangono alcune criticità legate alla reale implementazione dello screening e alla temporalità dei fondi stanziati, che sono attualmente oggetto di analisi e dibattito nel ciclo Ace-r di incontri 2022. «La nuova serie di tavole rotonde Istituzionali che Alleanza Contro le Epatiti promuove in diverse Regioni italiane ha l’obiettivo di confrontarsi con i decisori locali sulla finalizzazione delle fasi istruttorie e sul concreto avvio dello screening a livello regionale. – ha ricordato Ivan Gardini, presidente EpaC Onlus – La Regione Campania ha annunciato la conclusione delle valutazioni inerenti le modalità più opportune di screening per ogni setting coinvolto e, di conseguenza, la pubblicazione di un piano operativo Regionale. L’auspicio è che entro poche settimane tutti gli attori coinvolti siano in grado di attivarsi e partire con le fasi operative, in particolare sulla popolazione generale nata tra il 1969 e il 1989, ivi compresi i cittadini senza permesso di soggiorno. Considerati i limiti e i ritardi dovuti dal periodo pandemico e il ristretto periodo di tempo disponibile per terminare lo screening, ritengo sia fondamentale prevedere l’estensione del termine per l’utilizzo dei fondi erogati fino almeno a dicembre 2023. Inoltre, per risolvere definitivamente diverse criticità emerse, credo che una soluzione ottimale potrebbe essere quella di inserire i test diagnostici per l'Epatite C gratuiti nei Lea(Livelli Essenziali di Assistenza)».

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