Tangibili gli effetti del cambiamento climatico in Italia: piogge diminuite del 12% e un aumento di 6 volte nella densità di popolazione nelle aree più antropizzate negli ultimi 150 anni. A evidenziarlo è uno studio pubblicato su Nature Ecology & Evolution guidato da ricercatori dell'Università di Milano, con la partecipazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
«Il cambiamento climatico non è semplicemente un aumento della temperatura - ha commentato Silvio Marta, primo autore dello studio - ma un fenomeno che ha effetti ben più complessi su molti fenomeni, tra cui una diversa distribuzione delle precipitazioni, sia nelle frequenze che nei luoghi, che ha grandi conseguenze sugli ecosistemi e la biodiversità».
Gli aumenti delle temperature hanno avuto un impatto inferiore rispetto ai cambiamenti di precipitazioni e, come prevedibile, l'aumento delle aree naturali ha avuto effetti benefici sulla diversità mentre l'aumento della popolazione umana è normalmente associato a decrementi in diversità biologica. In generale emerge che le temperature nell'ultimo secolo sono cresciute di 2 gradi, le precipitazioni diminuite del 12% mentre la densità di popolazione umana è aumentata in modo costante fino al 1980 per poi stabilizzarsi ma attestandosi a valori sei volte più elevati rispetto a 150 anni fa. «In Italia abbiamo un vero patrimonio di dati storici non ancora rianalizzati - ha concluso Marta - capire quanto è successo è una base fondamentale per gestire i cambiamenti che sono in corso ora ed avverranno nei prossimi decenni».