Covid-19, per la prevenzione basta l'acqua ossigenata

Covid-19, per la prevenzione basta l'acqua ossigenata
di Lorenzo Calò
Sabato 23 Maggio 2020, 23:41
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Una sistema semplice ed efficace per la prevenzione della diffusione dei contagi da coronavirus grazie a un prodotto di largo uso e, soprattutto, a portata di mano in ogni casa. Si tratta dell'acqua ossigenata utilizzata per la disinfezione delle mucose dell’orofaringe e del naso e del collirio allo iodopovidone per la mucosa dell’occhio, le cui proprietà antisettiche di entrambi i prodotti sono ben note alla comunità scientifica e che, in relazione alla profilassi anti-coronavirus, sono state proposte da un pool di ricercatori napoletani come riportato dalla rivista internazionale Infection Control & Hospital Epidemiology della Cambridge University sul numero di aprile di quest’anno.

Che cosa si propone? «Il perossido d'idrogeno, la comune acqua ossigenata, come antisettico del cavo orale, mediante regolari sciacqui della mucosa orale (concentrazione al 3% vol 10) almeno tre volte al giorno e allo 1,5 % mediante nebulizzazione delle cavità nasali, ed infine l’utilizzo dello iodopovidone allo 0,6% istillato come collirio 2 volte al dì», spiega Antonio Del Prete, docente di oftalmologia all’Università di Napoli Federico II. A redigere lo studio assieme a lui i colleghi Arturo Armone Caruso, direttore sanitario dell’Aias di Afragola e Responsabile dell’ Uo di Diagnostica Orl e Citologia Nasale , Antonio Ivan Lazzarino, ricercatore all'Agency of clinical research and medical statistics di Londra, Lucia Grumetto, docente del dipartimento di Farmacia della Federico II e il medico Roberto Capaldi. Da studi sul comportamento del coronavirus è emerso che questo "staziona” sul muco che ricopre le cellule epiteliali per poi progredire fino ad esse e replicarsi. Proprio in questa fase il virus è più debole e può essere aggredito prima che raggiunga la mucosa tracheale che - come dimostrato nei macachi - avviene dopo circa 2 giorni dall’infezione.

L’efficacia del perossido di idrogeno sul Covid 19 presente sulle superfici inanimate è già documentata da studi di letteratura e si esplica alla concentrazione dello 0.5% in 1 minuto, così come lo iodopovidone è in grado di distruggere il virus in 1 minuto.

«Partendo da tali presupposti si è ipotizzato una efficacia nella riduzione dei contagi da Covid 19 e conseguente riduzione delle ospedalizzazioni dovute a complicanze dell’infezione, mediante gargarismi da effettuare 3 volte al dì per la disinfezione del cavo orale al 3% (ovviamente senza ingoiare) e lavaggi nasali 2 volte al dì allo 1,5% (in considerazione della maggiore delicatezza della mucosa nasale) – spiega ancora Del Prete - L’efficacia del perossido di idrogeno è da ricondursi non solo alle sue ben documentate proprietà ossidanti e di rimozione meccanica, ma anche grazie all’induzione della risposta immunitaria innata antivirale mediante sovraespressione del TLR3 (Toll Like 3), riducendo pertanto complessivamente la progressione dell’infezione dalle alte alle basse vie respiratorie. L’effettiva azione di tale trattamento potrà essere verificata attraverso trial clinici su un ampio numeri di soggetti mediante una significativa negativizzazione dei tamponi in pazienti positivi al Covid 19 senza e con sintomatologia lieve/moderata, immediatamente dopo la diagnosi conclamata di infezione da Covid 19 e conseguente riduzione del numero di richieste di ospedalizzazione».


 
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