Diabete, il Covid «può provocarlo»: uno studio giapponese svela quando e perché

Covid può provocare il diabete: un nuovo studio rivela quando e perchè succede
Covid può provocare il diabete: un nuovo studio rivela quando e perchè succede
Martedì 28 Giugno 2022, 17:17 - Ultimo agg. 11 Luglio, 16:11
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Il virus Covid-19 potrebbe aumentare il rischio di insorgenza del diabete. Lo hanno scoperto i ricercatori dell'università di Osaka in Giappone, che in uno studio pubblicato a giugno su Metabolism, hanno dimostrato che il Covid può causare problemi di metabolismo, e talvolta anche diabete, interferendo con la segnalazione dell'insulina. 

Se ormai si hanno diverse prove che il virus ha effetti su diversi organi (e non solo sui polmoni) questo studio rivela un nuovo potenziale effetto collaterale della malattia: in particolare, segnalano i ricercatori, l'interruzione della regolazione della glicemia può portare a un diabete di nuova insorgenza. Tuttavia, non è chiaro come l'infezione da Covid determini questi effetti.

Lo studio: «Il Covid interferisce con la glicemia»

Gli esperti hanno identificato un gene fondamentale che media gli effetti dell'infezione da Covid sul metabolismo della glicemia. «La via di segnalazione insulina/IGF è una via chiave nella regolazione del metabolismo energetico e della sopravvivenza cellulare, per questo sospettavamo cheil Covid influisse su questo percorso di segnalazione per causare problemi con la regolazione della glicemia», afferma Jihoon Shin, primo autore dello studio.  

Per dimostrare questo, i ricercatori hanno analizzato set di dati genetici di diversi pazienti,confrontando quelli infetti con quelli sani. «I risultati sono stati sorprendenti», afferma Iichiro Shimomura tra gli autori dello studio «L'infezione da Covid ha influenzato alcune componenti della via di segnalazione dell'insulina/IGF nel polmone, nel fegato, nel tessuto adiposo e nelle cellule pancreatiche.

Questi cambiamenti sono stati in parte attribuiti all'attivazione del fattore di regolazione dell'interferone 1 ( IRF1 )».  

 

Una possibile cura dei pazienti più a rischio

Ulteriori indagini hanno poi dimostrato come questo interferone risulta più elevato nei pazienti anziani, uomini, negli individui obesi e nei pazienti con diabete e ciò in parte potrebbe spiegare perché questi pazienti sono più vulnerabili al Covid. Inoltre, nel caso di trattamenti specifici per ridurre l'interferone IRF1 i pazienti infetti da Covid hanno mostrato un miglioramento. 

«I nostri risultati suggeriscono che l'infezione da SARS-CoV-2 altera la segnalazione di insulina/IGF aumentando l'espressione di IRF1 , interrompendo così il metabolismo della glicemia. La diminuzione dell'espressione di IRF1 mediante il trattamento con fattori come il diidrotestosterone e il desametasone potrebbe aiutare a mitigare gli effetti di COVID-19» afferma Shin.

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