Stiamo ripartendo. Gli italiani stanno tornando al lavoro e alla vita in presenza. Bisognerà riabituarsi ai ritmi lavorativi e dire addio ai comodi (e super calorici) pranzi casalinghi. Torna la pausa pranzo fuori casa, veloce e non sempre salutare. Già perché quando si mangia al bar e si ha molta fretta è facile prediligere cibi carichi di grassi e difficilmente digeribili.
Tramezzino dopo tramezzino però, l'ago della bilancia è destinato a salire.
Gelati in spiaggia, aperitivi al tramonto, cene con gli amici e poca attività fisica. Sono questi gli errori più comuni che, secondo gli esperti, hanno fatto lievitare i girovita di tanti vacanzieri. Il problema non è aver mangiato troppo, ma male. Cosa fare adesso che le trasgressioni estive sono solo un ricordo per mangiare bene anche durante la pausa pranzo senza rischiare di mettere su peso o di addormentarsi sul pc?
Il segreto secondo il celebre nutrizionista, Giorgio Calabrese, è evitare cibi ricchi di grasso. «La sonnolenza che avvertiamo dopo pranzo è causata dall'appesantimento epatico del fegato. Questo accade quando si introducono alimenti troppo grassi. La pausa pranzo, anche se veloce, deve essere intelligente - spiega - se il pasto si consuma al bar o al ristorante il consiglio è di evitare carni o pesci grassi.
Molto meglio consumare un primo piatto accompagnato dalle verdure che puliscono lo stomaco e un frutto. Chi invece mangia velocemente uno spuntino in ufficio può adottare qualche trucco per non appesantirsi. Per esempio, se mangiamo un panino, è buona regola togliere la mollica e farcirlo con verdure o del prosciutto con del formaggio magro. In questo modo si ottiene l'appagamento del palato, il riempimento dello stomaco e una veloce digeribilità».
Ma in pausa pranzo ci si può concedere un bicchiere di vino? «Io dico sempre dissetiamoci con l'acqua e gustiamoci un bicchiere di vino avverte Calabrese - Se si vuole dare più gusto e rendere più piacevole uno spuntino veloce lo si può accompagnare con un calice di vino. Prima di sorseggiarlo è però importante aver bevuto almeno due o tre bicchieri d'acqua. Non bisogna dissetarsi con il vino. È una regola valida per tutti i pasti».
Per il guru della dieta mediterranea ritornare in forma dopo l'estate e mangiare bene anche quando i ritmi di lavoro ci impongono pasti veloci non è difficile, a patto però di seguire una dieta intelligente. Non è necessario seguire regimi rigidi o diete lampo che promettono miracoli ma solo adottare uno stile fatto di abitudini ispirate alla tradizione mediterranea.
Poco importa se consumeremo il nostro pranzo in ufficio, a casa o al ristorante, a fare la differenza sarà la corretta scelta degli alimenti.
Le linee guida da seguire sono poche e semplici: meglio consumare più proteine vegetali rispetto a quelle animali, prediligere la carne bianca e ridurre il consumo di carne rossa, aumentare il consumo di pesce e legumi e limitare drasticamente il consumo di dolci, insaccati, superalcolici, zucchero bianco, burro, formaggi grassi, sale e strutto. Via libera alla frutta e alle verdure di stagione. Anche l'acqua può essere un prezioso alleato. Bere prima dei pasti aumenta infatti la sensazione di sazietà e non ci fa arrivare affamati a tavola. Per il benessere del nostro organismo è necessario berne almeno due litri al giorno.
Se la scelta degli alimenti è il primo passo per mangiare bene, altrettanto importante è sapere utilizzare i condimenti così da rendere le pietanze più gustose ma al tempo stesso sane. Gli esperti suggeriscono di usare solo olio extravergine di oliva ma senza eccedere.
Dove possibile è bene condire con succo di limone, aceto di mele, senape o anche spezie come il peperoncino. Ricordarsi sempre che il primo nemico della linea è la vita sedentaria. Per stare bene bisogna fare movimento, non necessariamente in palestra. Proprio la pausa pranzo può trasformarsi in un'occasione per fare una passeggiata a passo sostenuto, un'abitudine che aiuta a digerire e a mantenere la linea. Adottare quotidianamente uno stile di vita sano aiuta a stare in forma e in salute senza però sentirsi a dieta.