Non è mai troppo tardi per cambiare le abitudini alimentari. Una dieta varia e ricca di alimenti diversi, infatti, ha un ruolo importante nel ridurre il rischio di demenza, non solo durante la mezza età, ma anche tra gli over 80enni. A dimostrarlo è uno studio pubblicato sull'autorevole rivista Clinical Nutrition, condotto dai ricercatori dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e dell'Italian Institute For Planetary Health (joint venture fra il Mario Negri e l'Università Cattolica di Roma), in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano. Invecchiando si tende a mangiare meno e a variare meno gli alimenti. Fra il 2005 ed il 2017 circa 1.400 ultraottantenni, che sono entrati a far parte dello studio Monzino 80-plus, sono stati valutati con un questionario che ne ha indagato i consumi di 23 alimenti diversi; 512 di queste persone, non affette da demenza e di età media di 92 anni, sono state seguite anche nel tempo per valutare l'insorgenza di questa condizione.
Uno studio appena pubblicato su Clinical Nutrition afferma che seguire una #dieta varia e bilanciata, che non limiti la quantità di cibo, aiuta a ridurre il rischio di #demenza non solo durante la mezza età, ma anche nei grandi anziani: https://t.co/M7Pf5iOveo pic.twitter.com/Ikpqjw0veu
— Istituto Mario Negri (@MarioNegriIRCCS) July 21, 2021
L'alimentazione varia era associata ad una minore presenza di demenza all'inizio dello studio. Inoltre, sia il consumo di legumi che un consumo maggiore di porzioni erano associate a una riduzione del 33% del rischio di insorgenza di declino cognitivo nei 4 anni successivi. «Con l'avanzare dell'età - spiega Patrizia Riso, professoressa di Nutrizione Umana presso l'Università degli Studi di Milano - si va incontro a cambiamenti nei fabbisogni nutrizionali che è necessario soddisfare in modo da ridurre il rischio di carenze nutrizionali e di diverse patologie correlate». «È fondamentale - spiega Mauro Tettamanti, epidemiologo dell'Istituto Mario Negri - studiare in modo più approfondito la popolazione dei grandi anziani, perché rappresenta quella a più rapida crescita, sia in termini assoluti che percentuali. È molto interessante il fatto che mangiare in maggiore quantità risulti protettivo nei confronti della demenza perché sottolinea l'importanza di mantenere una dieta ricca e varia anche dopo aver raggiunto età avanzate».