La prevenzione è un aspetto fondamentale per la fertilità attraverso la riduzione dei fattori di rischio a partire da 10 anni prima. Questo il messaggio lanciato alla presentazione di «Ferty Check», iniziativa di sensibilizzazione del gruppo GeneraLife per il Fertility Day, il 22 settembre. Il 25 settembre saranno offerti consulti gratuiti. Portavoce del messaggio di prevenzione tra i giovani è l'attrice Matilde Gioli e i centri GeneraLife (Roma, Napoli, Milano, Torino, Firenze, Umbertide, Marostica, Grosseto) apriranno le porte a chi vorrà fare un controllo gratuito della propria fertilità.
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«Bere alcol, fumare- evidenzia Filippo Maria Ubaldi, presidente della Società italiana di Fertilità e Sterilità-Medicina della riproduzione (Sifes-Mr) e direttore scientifico GeneraLife- lasciarsi andare alla sedentarietà, essere in eccessivo sovrappeso o sottopeso, non curare adeguatamente patologie legate anche alle abitudini alimentari, fino al rimandare troppo il momento in cui si cerca un figlio, sono comportamenti spesso involontari ma che, se evitati o ridotti, possono fare la differenza al momento di cercare un bambino».
«Un percorso di preservazione della fertilità - aggiunge Laura Rienzi, altro direttore scientifico GeneraLife - prevede un protocollo di stimolazione ormonale da effettuare con specifici farmaci, il prelievo degli ovociti mediante un piccolo intervento chirurgico in sedazione, della durata di pochi minuti, e la crioconservazione in laboratorio tramite vitrificazione, una tecnica molto valida per mantenere inalterate le caratteristiche delle uova.
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Il tema della preservazione della fertilità è legato anche alla denatalità: le proiezioni dicono che nel 2021 i nuovi nati saranno in Italia 380mila. Secondo poi i dati relativi al 2010, sono 50 milioni di coppie nel mondo interessate da infertilità e con l'inizio della pandemia i dati preliminari globali relativi al concepimento parlano di un calo importante delle nascite per gli esperti, ma finito il lockdown vi è stato un incremento di richieste di Pma.