Hai il diabete? Il fiuto di un cane
può salvarti la vita | Foto e Video

Hai il diabete? Il fiuto di un cane può salvarti la vita | Foto e Video
di Delia Paciello
Domenica 11 Giugno 2017, 18:28 - Ultimo agg. 22:20
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Un cane può salvarci la vita. Non è solo il caso di Lessie nel famoso telefilm, e non solo in occasioni di estremo pericolo ambientale: oggi possono diventare i nostri strumenti per combattere malattie difficili come il diabete.
Negli ultimi anni numerosi studi hanno permesso di identificare nel nostro amico a quattro zampe un vero e proprio strumento di diagnosi. Il segreto è nel loro super olfatto: sono in grado di riconoscere i cambiamenti del nostro organismo attraverso l’odore della pelle, del sudore, dell’alito. Avvertono così in tempo reale ipo e iperglicemie. Diventano preziosi soprattutto per i tanti diabetici che soffrono di ipoglicemie notturne asintomatiche.

 



Con un adeguato addestramento, oltre a diagnosticare il problema, il cane è in grado anche di segnalarlo con anticipo, consentendo quindi al suo compagno umano di intervenire prima che l’innalzamento del livello di zuccheri nel sangue o la crisi si manifestino. È proprio per questo che nasce l’iniziativa Con il fiuto ti aiuto, promossa dall’onlus Progetto Serena.
 
 


«Mi sono avvicinato per caso al Progetto Serena - racconta Roberto Sepe, oggi responsabile regionale dell’iniziativa -  Qualche anno fa cercavo qualcosa che potesse aiutarmi con il mio diabete, oltre alle apparecchiature elettroniche che sono comunque importantissime. Ero spaventato da questa malattia, e mi sono imbattuto su internet sul sito del progetto. Ho così preso anche io un cane e abbiamo cominciato l’addestramento. Da quel momento nella mia vita è arrivata maggiore serenità: lui veglia su di me 24 ore su 24 e so che può aiutarmi in caso di crisi. Ho capito perché si dice che il cane è il miglior amico dell’uomo: è nel suo DNA il desiderio di aiutare il padrone, ed ho così testato sulla mia pelle l’importanza di questo metodo, tanto che oggi ho deciso di portarlo anche nella mia città e farlo conoscere alle persone a me vicine».

 Infatti gli studi e le ricerche da parte dei sostenitori del progetto sono iniziati a Verona nel 2013: già da subito si capirono gli importanti riscontri di questi metodi innovativi. Poi, grazie a Roberto e al supporto delle istituzioni, è giunto finalmente in Campania. «Ho creduto subito nel progetto Serena e nei suoi fini, e spero che da Napoli possa poi diffondersi in tutto il Sud», sostiene il vice presidente del Consiglio Comunale, Fulvio Frezza, che ha sostenuto dal primo momento l’iniziativa insieme alla presidente dell’associazione Donne a testa alta, Giovanna Fiume.
«Il diabete è una brutta malattia, ahimè abbastanza diffusa. Cambia la vita delle persone, colpisce anche i giovanissimi e crea dei grossi disagi negli ammalati, per cui ben vengano idee come queste, che noi come associazione ci impegniamo a sostenere con tutte le nostre forze», afferma Giovanna.

L’obiettivo del Progetto Serena Onlus è quello di poter offrire a tutti coloro che convivono con questa malattia cronica un cane allerta senza che il diabetico sia costretto a sostenere i costi proibitivi imposti in questo momento dalle pochissime realtà esistenti sul territorio italiano.
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«L’addestramento dura circa un anno e qualsiasi cane può imparare ad avvertire il proprio padrone in caso di cambiamento pericoloso del livello degli zuccheri nel sangue» , spiega Sabrina Carbone, l’addestratrice cinofila che collabora presso il centro CanBridge University, che ha offerto il proprio contributo al programma. «L’amico peloso potrà seganlare al padrone il pericolo prima che avvenga la crisi al fine di permettergli di effettuare in tempo la terapia medica, e imparerà anche a chiedere aiuto all’esterno», continua Sabrina.

Ma avere un cane aiuta non solo ad affrontare meglio la malattia, ma anche la vita di tutti i giorni, come sottolinea anche la dottoressa Ludovica Pierantoni, responsabile del centro cinofilo. «Sono svariati gli studi scientifici che testimoniano i vantaggi dell’avere un cane in famiglia: è in grado di aumentare il buon umore e diminuire quindi i litigi all’interno dell’ambiente domestico; di conseguenza favorisce inevitabilmente il benessere anche a livello fisico, riducendo la pressione ematica e la frequenza cardiaca»

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