Malaria, successo delle zanzare geneticamente modificate: testate in ambienti controllati con il clima tropicale

Malaria, successo delle zanzare geneticamente modificate: testate in ambienti controllati con il clima tropicale
Malaria, successo delle zanzare geneticamente modificate: testate in ambienti controllati con il clima tropicale
Giovedì 29 Luglio 2021, 10:12 - Ultimo agg. 30 Luglio, 10:36
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Successo delle zanzare geneticamente modificate per il contrastare la malaria in condizioni ecologiche realistiche e su un lungo periodo di tempo in ambienti controllati che riproducono fedelmente condizioni ambientali dei paesi tropicali. A testarne l'efficacia un team di ricercatori internazionale guidato da Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell'Università di Padova. Lo studio ha dimostrato come la tecnica del gene drive possa eliminare completamente le popolazioni di zanzare vettori di malaria per l'uomo. Nel 2019 ci sono stati 229 milioni di casi di malaria - in aumento rispetto all'anno precedente - e 409.000 decessi, a dimostrazione che sono necessari nuovi interventi per passare all'eradicazione della malaria. I ricercatori hanno preso di mira selettivamente la specie di zanzare Anopheles gambiae, che è responsabile della maggior parte della trasmissione della malaria nell'Africa sub-sahariana.

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Ci sono circa 3.500 specie di zanzare in tutto il mondo, di cui solo 40 specie correlate possono portare la malaria. «I risultati dello studio - spiega Crisanti - fanno prevedere che, rilasciando zanzare gene drive che selettivamente inattivano il gene doublesex, e quindi diffondendo l'infertilità femminile all'interno delle popolazioni di zanzare che trasportano la malaria locale, si possa arrivare al collasso dalla specie portatrice della malaria. Abbiamo inoltre osservato che sia i maschi sia le femmine eterozigoti che portano una sola copia del gene doublesex modificato non mostrano cambiamenti». «Gli studi in queste condizioni ecologiche - conclude Crisanti - sono un passo importante verso il rilascio di zanzare che trasportano la trasmissione genica in natura, anche se dobbiamo tener presente che ci sono barriere di sicurezza e tecnologia da superare prima che sia possibile pianificare una sperimentazione sul campo, tra cui test di resistenza più completi e valutazioni del rischio ambientale». 

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