Medicina, chirurgia anti obesità riduce di 5 volte il rischio di tumori al seno e alla prostata

Medicina, chirurgia anti obesità riduce di 5 volte il rischio di tumori al seno e alla prostata
Medicina, chirurgia anti obesità riduce di 5 volte il rischio di tumori al seno e alla prostata
Domenica 10 Ottobre 2021, 16:25 - Ultimo agg. 11 Ottobre, 12:50
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«Nella battaglia contro l'obesità, l'arma di efficacia ormai indiscussa è rappresentata dalla chirurgia bariatrica che riduce di 5 volte il rischio di sviluppare tumori ormono-dipendenti (mammella, endometrio e prostata). Occorre quindi correre ai ripari aumentando soprattutto la consapevolezza della malattia tra la popolazione». Lo hanno ribadito deli esperti riuniti per il XXIX congresso della Sicob, la Società italiana di Chirurgia dell'obesità e delle malattie metaboliche, che si è appena concluso a Firenze, per la prima volta in presenza dopo la crisi pandemica.

«Diversi studi scientifici - avvertono gli esperti Sicob - hanno stabilito la sua superiorità rispetto alla dieta nel calo ponderale a lungo termine e recentemente è stata dimostrata la sua efficacia anche nel ridurre l'incidenza di cancro mammario, colico, endometriale, pancreatico, prostatico e di altri organi e apparati come fegato, ovaio, colecisti, tiroide, retto e mieloma multiplo. In particolare, i pazienti sottoposti a chirurgia bariatrica hanno un rischio 5 volte ridotto di sviluppare tumori ormono-dipendenti (mammella, endometrio e prostata). Tra gli interventi bariatrici, il bypass gastrico, grazie al suo effetto metabolico, è quello associato alla maggior riduzione del rischio di sviluppare le suddette neoplasie» Considerando quindi i dati finora pubblicati in letteratura internazionale, bisogna correre immediatamente ai ripari. «L'obesità - ricorda Marcello Lucchese, presidente del congresso Sicob - merita l'attenzione dei media che promuovano la consapevolezza della malattia tra la popolazione. È necessario creare delle campagne di prevenzione e fornire informazioni, aiuto e supporto alle persone sovrappeso e obese.

Abbiamo bisogno di agire subito per fermare lo sviluppo di tumori collegati all'obesità e fare in modo che le allarmanti conseguenze di questa patologia non si riflettano sulle generazioni attuali e future».

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«Chi è obeso - rimarca Zappa Marco Zappa, presidente della Società italiana di Chirurgia dell'obesità e delle Malattie metaboliche - rischia di sviluppare forme più aggressive e difficilmente curabili, così come ha maggiori probabilità di avere complicanze durante i trattamenti e sviluppare una recidiva dopo un precedente tumore. Nel mondo, l'impatto delle neoplasie correlate all'obesità, espresso come frazione attribuibile per la popolazione (Paf), è dell'11.9% negli uomini con particolare impatto sull'insorgenza dell'adenocarcinoma dell'esofago nel quale raggiunge il 33,3%, mentre nelle donne è del 13.1% con maggior effetto sul tumore dell'endometrio (34%)».

«Obesità e sovrappeso sono tra i fattori di rischio noti per i tumori di endometrio, ovaio, mammella, colon, retto, esofago, stomaco, rene, pancreas e mieloma multiplo. Questo aumentato - ricorda - rischio di sviluppare neoplasie risiede nel fatto che nelle persone obese è presente un'infiammazione cronica dei tessuti che alla lunga predispone alla trasformazione cancerosa delle cellule per effetto dell'incremento degli acidi grassi e dei radicali liberi che inducono mutazioni nel Dna. Il grasso, inoltre, è un deposito naturale di sostanze che favoriscono l'infiammazione e produce ormoni, come gli estrogeni, coinvolti nello sviluppo di vari tipi di tumori. In aggiunta - conclude - i pazienti con eccesso ponderale hanno nel sangue elevati livelli d'insulina e di fattori di crescita che svolgono un ruolo chiave nella relazione tra cibo e cancro aumentando la crescita e la proliferazione cellulare (soprattutto delle cellule tumorali)».

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