Medicina, le caratteristiche metaboliche di ogni individuo dipendono dalla comunità

Medicina, le caratteristiche metaboliche di ogni individuo dipendono dalla comunità
Medicina, le caratteristiche metaboliche di ogni individuo dipendono dalla comunità
Sabato 30 Ottobre 2021, 10:46 - Ultimo agg. 31 Ottobre, 09:14
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La legge di Kleiber, una delle leggi fondamentali più note delle biologia, non è assoluta, ma varia a seconda di come è composta la popolazione di individui che prendiamo in considerazione. È questa la conclusione di uno studio pubblicato di recente sulla rivista «Pnas». La ricerca consente un avanzamento deciso negli studi sul metabolismo degli esseri viventi, con ricadute importantissime in campi che vanno dalla medicina personalizzata fino alla gestione delle risorse di un dato ambiente per il sostegno alimentare dei suoi abitanti, un tema che da anni sta occupando istituzioni nazionali e internazionali per l'obiettivo 'fame zero' dell'Agenda 2030. Il team di ricerca è stato realizzato dalla professoressa Arti Ahluwalia, docente di bioingegneria al Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione e direttrice del Centro di Ricerca «E. Piaggio» dell'Ateneo pisano, in collaborazione con i colleghi dell'Università di Padova e di Epfl (la Scuola politecnica federale di Losanna).

«La legge di Kleiber mette in relazione la massa di un individuo con il suo metabolismo - spiega la professoressa Ahluwalia - Fino ad ora è stata considerata una legge fissa: per ogni specie, dal topo alla balena, il metabolismo è proporzionale alla massa elevata alla potenza di ¾.

La legge mostra che via via che un organismo si accresce il suo metabolismo e la durata della sua vita si modificano a velocità prevedibile, per l'effetto combinato della variazione della superficie corporea e della velocità sanguigna». 

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«La formula della legge è importantissima, e serve per esempio per calcolare il fabbisogno metabolico di un individuo, oppure stimare il dosaggio corretto per gli esseri umani di un medicinale che è stato testato sui topi. Quello che abbiamo dimostrato è che, quando una specie viene rappresentata non come una media tramite un inesistente 'individuo standard', come è stato fatto fino ad ora, ma come una popolazione in cui ogni soggetto è diverso dall'altro, la legge non è più un assoluto, ma il suo esponente varia - aggiunge Ahluwalia Non è detto quindi che la quantità di un farmaco testato su un topo possa essere tradotta tramite la legge di Kleiber in una quantità idonea per tutti gli esseri umani, perché nella realtà un individuo 'medio' sufficientemente rappresentativo della sua specie non esiste».

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