Diffuso anche tra i più piccoli, il problema aumenta con l'età ed è molto evidente negli over 65. In particolare, oltre due milioni di anziani con malattie croniche respiratorie, cardiache e intestinali presentano bassi livelli di ferro. «I medici tendono a considerare il fenomeno un disturbo banale, a meno che i livelli di emoglobina non arrivino a livelli allarmanti», spiega Francesco Perticone, presidente della Simi.
«Negli ultimi anni invece - prosegue - si sta osservando che la carenza di ferro nell'anziano rappresenta non solo un fattore predittivo delle malattie croniche, ma ne aggrava anche il decorso», aumentando il rischio di mortalità e riospedalizzazione. Di qui la decisione di intraprendere uno studio multicentrico su oltre 2mila pazienti, che quantificherà l'impatto della sideropenia in alcune delle più diffuse malattie croniche.
«Oggi abbiamo a disposizione diverse strategie terapeutiche innovative per far fronte a questo problema, ma dobbiamo aumentarne la conoscenza, anche tra i medici», spiega Antonello Pietrangelo, presidente eletto della Simi, coordinatore dello studio e direttore Divisione Medicina Interna del Policlinico di Modena.
Ad esempio, osserva, «esistono farmaci iniettabili innovativi che consentono di far accrescere i livelli di ferro nel paziente in modo più rapido ed efficiente».