Sclerosi multipla, l'aiuto della telemedicina contro la pandemia

Sclerosi multipla, l'aiuto della telemedicina contro la pandemia
Sclerosi multipla, l'aiuto della telemedicina contro la pandemia
Venerdì 18 Giugno 2021, 10:25 - Ultimo agg. 15:18
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Anche le terapie sono diventate "smart". Per forza di cose, durante la prima ondata di Covid soprattutto, il 91% dei centri di sclerosi multipla in Italia ha dichiarato di aver subito un impatto organizzativo tra moderato e grave, con l'88% dei centri che ha dovuto annullare o rinviare visite di controllo. Il 75% dei pazienti ha avuto, inoltre, difficoltà di accesso ai servizi riabilitativi e il 45% ai servizi ambulatoriali. In questo contesto, pazienti, personale medico e referenti sociosanitari hanno dovuto ricorrere, spesso in modo non programmato o strutturale, a nuovi canali di comunicazione e interazione virtuale per garantire la continuità delle cure e dell'assistenza. È quanto emerge dal white paper «Sclerosi multipla e tecnologie digitali: una proposta di patient journey digitally enhanced», realizzato da The European House-Ambrosetti per Sanofi e presentato nel corso dell'evento «L'innovazione in neurologia: l'evoluzione del patient journey con la trasformazione digitale - Il caso della sclerosi multipla» trasmesso sul sito dell'Ansa.

Secondo lo studio, infatti, la quasi totalità dei Centri di sclerosi multipla italiani (il 94%) è riuscito, durante la prima ondata di Covid-19, a seguire a distanza i pazienti che non richiedessero una gestione di persona. Il 43% dei pazienti ha confermato, peraltro, di aver ricevuto almeno parte delle cure assistenziali tramite servizi di consulti telefonici e visite online. Allo stesso modo. il 95% dei medici di medicina generale e il 70% dei medici specialisti si sono detti favorevoli all'implementazione di soluzioni di telemedicina.

Quanto proposto nel White Paper è la definizione di un modello che preveda un'integrazione strutturale di strumenti tecnologici, consentendo in questo modo una maggiore interazione in tempo reale nel percorso assistenziale, con una presa in carico potenziata grazie a una piattaforma digitale e a una serie di applicativi software, tra di loro integrati e con funzionalità specifiche lungo il percorso in risposta ai bisogni e alle criticità rilevate, in modo da essere costantemente di valore aggiunto sia per i medici e gli operatori che per il paziente e il caregiver. La proposta prevede la digitalizzazione del Pdta, il Percorso diagnostico terapeutico assistenziale e riabilitativo a supporto sia dei pazienti che dei clinici.

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