Sindrome da spogliatoio, fino a 10mila richieste l'anno di migliorare l’aspetto estetico dei genitali maschili

Sindrome da spogliatoio, fino a 10mila richieste l'anno di migliorare l’aspetto estetico dei genitali maschili
Sabato 8 Ottobre 2022, 13:10
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«Su 100mila uomini che ogni anno si rivolgono all’andrologo dal 7 al 10 per cento delle volte, i pazienti ci chiedono interventi per migliorare l'aspetto esteriore della propria intimità”, afferma Alessandro Palmieri, presidente Sia e docente di Urologia all’università Federico II di Napoli. 

Questi i dati relativi agli interventi di chirurgia maschile effettuati in un anno al fine di «ad aumentare le dimensioni e effettuare ritocchi rivolti a cancellare i segni del tempo che avanza». È la nuova frontiera della “sindrome da spogliatoio”.

Perchè avviene la sindrome da spogliatoio?

«La soddisfazione per l'aspetto esteriore dei propri genitali è a tutti gli effetti importante per il miglioramento del benessere maschile».

Ritoccare le parti intime, dunque, per colmare un senso di insoddisfazione o disagio per il passare dell’età.

Non sempre però la percezione che un uomo ha della sua intimità corrisponde poi alla realtà. «Capita di frequente che i pazienti chiedano di accedere a procedure di cui non hanno bisogno perché percepiscono difetti inesistenti o lievi. È quello che definiamo dal punto scientifico i dismorfofobia peniena. In questo caso il paziente non va assecondato, ma va aiutato a comprendere l'errata percezione di sè».

Per gli specialisti della SIA, inoltre, bisogna diffidare da informazioni, consigli e soluzioni facili che spesso si trovano sul web. «È indispensabile che i pazienti vengano seguiti da uno specialista che sappia indirizzarli verso le giuste scelte al fine di risolvere in maniera personalizzata la loro problematica estetica».

I motivi principali dell'aumento delle richieste «derivano da una sorta di imbarazzo nelle situazioni intime. A causa del trascorrere del tempo l’aspetto dei genitali non corrisponde più ai desideri dell’uomo, sensazioni di frustrazione e sfiducia che possono incidere in modo negativo anche sulla sfera sessuale. Ma questa tendenza a ricorrere a trattamenti estetici si sta diffondendo anche tra i giovani per un maggior accesso alla pornografia, accentuato dalla pandemia, e quindi alla possibilità di comparazioni. Ma è legato a volte anche a quello che va di moda che oggi sembra richiedere la depilazione molto estesa quasi totale anche maschile. Situazione che rende visibile ciò che di solito resta nascosto, portando l’attenzione agli aspetti estetici delle aree genitali».

Quali sono i trattamenti?

Per ottenere l’effetto giovinezza si va dai trattamenti estetici soft alle procedure più complesse. «L’obiettivo delle cure anti-età genitali è attenuare i segni del tempo e i cambiamenti, come svuotamenti e cedimenti, che si manifestano gradualmente con il passare del tempo. Per contrastare questo svuotamento si può ricorrere a filler riassorbibili appositamente per la regione genitale. Si va dalle iniezioni di acido ialuronico per ‘rimodellare’ il pene alle onde d’urto che possono soddisfare anche le richieste che riguardano la riduzione e l’appianamento delle cicatrici conseguenti a interventi chirurgici».

Tra i trattamenti più richiesti c’è anche la riduzione dell'adipe in regione addominale. in particolare nella porzione inferiore: il grasso ricopre parte della base del pene “rubandogli” visivamente svariati centimetri.

«La lunghezza anatomica del pene non è in questo caso effettivamente più corta, ma l’organo appare tale alla vista perché parte di esso risulta ricoperto da grasso. Questa problematica può determinare anche disturbi funzionali. Infattiesiste una stretta correlazione tra disfunzione erettile e sovrappeso. Inoltre, l’eccesso ponderale rende spesso difficoltosa la penetrazione, con conseguente riduzione della qualità del rapporto sessuale».

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Un altro trattamento molto richiesto è quello dell’androlifting. «Si tratta di un insieme di tecniche chirurgiche mini-invasive che, mediante piccoli tagli specifici in aree scrotali nascoste, consentono di ‘tendere’ la cute, donandole nuova elasticità. Questo tipo di trattamento è apprezzato in particolar modo da coloro che praticano sport in quanto si riflette i un miglior comfort durante la performance sportiva. È possibile inoltre ridurre discromie cutanee, contrastare verruche e angiocheratosi con laser, diatermocoagulazione o crioterapia».

Tutte queste procedure se eseguite da specialisti opportunamente formati, sono efficaci e sicure. «Il rischio maggiore è legato all’immagine distorta che il paziente ha di sé e a soluzioni ‘fai da te’ del tutto sconsigliate».

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