Dal pediatra al medico, il percorso
per adolescenti con malattia cronica

Covegno "L’adolescente con malattia cronica: il percorso di transizione dal pediatra al medico dell’adulto"
Covegno "L’adolescente con malattia cronica: il percorso di transizione dal pediatra al medico dell’adulto"
di Ilenia De Rosa
Venerdì 18 Gennaio 2019, 16:49 - Ultimo agg. 17:43
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«A mia figlia Martina è stata diagnosticata la fibrosi cistica a nove mesi di vita. Da allora è stata seguita dall'unità di pediatria. Adesso che ha 18 anni dovrà passare ai medici che si occupano di adulti. E' una fase delicatissima». A raccontarlo è Giuseppe Abenavoli, papà di martina e presidente della Lega italiana fibrosi cistica Campania.
«Nell'evoluzione nella fase adolescenziale si gioca moltissimo, perchè c'è la presa di coscienza della propria patologia e il processo di indipendenza dalla famiglia - sottolinea - per questo è importante che tale passaggio avvenga senza traumi». 
 

Se nelle cure pediatriche sono molto coinvolte le famiglie, infatti, per l’adulto la responsabilità diventa individuale ed è  necessario quindi superare la completa delega alla famiglia: i genitori devono fare un passo indietro per accordare la crescente indipendenza all’adolescente. Le modalità, i tempi e le figure coinvolte in questo processo sono stati i temi al centro dell’evento «La transizione dal pediatra al medico dell’adulto nell’adolescente con malattia cronica» svoltosi stamattina presso l’aula magna di biotecnologie dell’Università Federico II di Napoli.

Responsabili scientifici del convegno sono Pietro Strisciuglio, direttore dell’unità di pediatria generale dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli e Riccardo Troncone, direttore dell’unità di pediatria specialistica.Tra gli argomenti affrontati, la transizione del paziente complesso, l'importante ruolo dello psicologo nel passaggio dalla cure pediatriche al medico dell’adulto, le indicazioni delle società scientifiche rispetto alla transizione e le criticità con possibili soluzioni nei casi in cui non esiste un equivalente specialista dell’adulto. «Il problema della transazione diventa sempre più urgente perchè è legato all'aumento di malattie croniche nei bambini. Tale passaggio in realtà è un lungo processo in cui deve essere accompagnato il ragazzo» spiega Riccardo Troncone.
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