Glioblastoma, scoperto un possibile bersaglio del più aggressivo tumore al cervello: una proteina al centro di uno studio

Glioblastoma, scoperto un possibile bersaglio del più aggressivo tumore al cervello: una proteina al centro di uno studio
Glioblastoma, scoperto un possibile bersaglio del più aggressivo tumore al cervello: una proteina al centro di uno studio
Giovedì 29 Luglio 2021, 15:44 - Ultimo agg. 30 Luglio, 10:36
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È stato scoperto un possibile bersaglio terapeutico per la cura del glioblastoma multiforme, il tumore del cervello più aggressivo e che oggi ha una sopravvivenza di appena 12-18 mesi. A raggiungere questo risultato è uno studio italiano pubblicato sulla rivista Brain Sciences e condotto dai ricercatori dell'Università Cattolica-Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e dell'Università Sapienza di Roma. Il glioblastoma multiforme (Gbm), è un tumore tipico delle cellule gliali dell'encefalo, si manifesta principalmente nel cervello, ma può anche originare in altre sedi del sistema nervoso centrale (Snc) come il tronco cerebrale, il cervelletto e il midollo spinale. Tranne rarissimi casi non si diffonde al di fuori del sistema nervoso, ma invade e migra all'interno del solo tessuto cerebrale.

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Per questa forma di cancro si stima in Italia un'incidenza media di 8 casi ogni 100.000 abitanti e rappresenta circa il 54% di tutti i gliomi diagnosticati. La glicoproteina individuata è la Reelin, che contribuisce alla migrazione, al corretto posizionamento e alla sopravvivenza dei neuroni, principalmente durante lo sviluppo del cervello. I ricercatori hanno notato una sua maggiore espressione nel glioblastoma multiforme rispetto al tessuto che si trova vicino al cancro. «Queste evidenze - spiegano Filippo Biamonte, dottore di ricerca del Dipartimento di scienze biotecnologiche di base, cliniche intensivologiche e perioperatorie della Facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università Cattolica, e Alessio D'Alessio, professore associato di Istologia del Dipartimento di scienze della vita e sanità pubblica della Facoltà di Medicina e chirurgia dello stesso ateneo - indicano che Reelin nel glioblastoma potrebbe rappresentare un fattore favorevole al comportamento nefasto delle staminali tumorali e tradursi in un bersaglio terapeutico per questo tumore». 

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