Mentre in Italia al termine della pandemia le persone si sono riscoperte salutiste in America la tendenza è opposta. Negli Stati Uniti cresce il consumo di alimenti «ultra-lavorati». A dirlo è uno studio condotto dai ricercatori della New York University che è stato pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition. «Mangiare più cibi ultra-elaborati è associato a una cattiva qualità della dieta e a un rischio più elevato di diverse malattie croniche - ha affermato Filippa Juul, autrice principale del lavoro - Il consumo elevato e crescente di alimenti ultra-trattati può essere un fattore chiave dell'epidemia di obesità». Gli alimenti molto processati sono prodotti industrialmente, hanno additivi e sono in gran parte privi di ingredienti integrali.
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Precedenti studi degli stessi ricercatori statunitensi hanno scoperto che un maggiore consumo di alimenti di questo genere è associato a un aumento dell'obesità e delle malattie cardiache. In questo lavoro sono stati analizzati i dati di 41.000 adulti dal 2001 al 2018. Il consumo di alimenti ultralavorati è passato dal 53,5% delle calorie assunte all'inizio del periodo studiato (tra il 2001 e il 2002) al 57% (tra il 2017 e il 2018). Al contrario, il consumo di cibi integrali è diminuito, passando dal 32,7% al 27,4% delle calorie assunte.