Attualmente, afferma la rivista, si stima che negli Usa 200 bambini con la trisomia stiano ricevendo il Prozac, anche se non c'è ancora stato nessun test sull'uomo che ne confermi le proprietà. A suggerire che il farmaco potrebbe avere un effetto è stato uno studio italiano su topi da laboratorio pubblicato nel 2014 dalla rivista Brain, che ha dato buoni risultati.
«Non è detto che nell'uomo l'effetto sia lo stesso, e fino alla dimostrazione non si possono illudere le famiglie - sottolinea però Renata Bartesaghi, del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell'università di Bologna, che ha firmato lo studio -.
Stiamo per iniziare a Napoli un test su bambini tra i 5 e i 10 anni, che riceveranno la dose di Prozac permessa a questa età, e speriamo di avere delle prime indicazioni».