«Il Coronavirus sopravvive sull'asfalto, usate un solo paio di scarpe e candeggina»: la fake news diffusa su WhatsApp smentita dagli esperti

«Il Coronavirus sopravvive sull'asfalto, usate un solo paio di scarpe e candeggina»: la fake news diffusa su WhatsApp smentita dagli esperti
di Alessia Strinati
Lunedì 16 Marzo 2020, 08:59 - Ultimo agg. 09:37
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«Il Coronavirus resiste sull'asfalto per giorni, usate un solo paio di scarpe». Da giorni sta circolando su WhatsApp questo messaggio che genera allarmismo e sta creando ancora più ansia e paura tra la popolazione.

Si tratta però di una fake news che non ha alcun riscontro scientifico ed è stata categoricamente smentita dagli esperti.

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Girano da giorni diversi messaggi vocali in cui diverse persone spiegano che il virus si trasmetterebbe anche attraverso le scarpe, motivo per cui sarebbe necessario usarne un solo paio per uscire, togliersele prima di entrare in casa e mettere stracci imbevuti di varechina o altri disinfettanti vicino la porta di casa per contrastare il Coronavirus. 

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Vista la massiccia diffusione in poche ore e considerando che lo stesso Istituto Superiore della Sanità ha citato la bufala sull'app di messaggistica istantanea, lAdnkronos Salute ha proposto l’audio al virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco, che ha chiarito una volta per tutte che si tratta di un fake. «È vero, il virus può sopravvivere qualche giorno, ma con una carica virale irrisoria», poi ha chiarito: «La sporcizia, ovvero il substrato organico, può in qualche modo facilitare la sopravvivenza del microrganismo, ma è davvero irrisoria la quota che può essere portata dalle scarpe».

Va poi precisato, come ha fatto anche Brusaferro, presidente dell’Iss, che questo virus sopravvive sulle superfici se non disinfettate, ma va detto che agenti come sole, pioggia e intemperie aiutano nella rimozione degli stessi e nella "disinfestazione". Nessun complotto, dunque, nessuno non detto. Molti messaggi di questo tipo sono stati divulgati da persone che lavorano all'interno di ospedali e questo ha reso la paura ancora più grande, ma si tratta comunque di persone che non hanno competenze in materia. Va ricordato che tutte le direttive utili da seguire saranno divulgate dagli enti governativi e dall'Istituto superiore della sanità.

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