Covid, la carica virale è altissima: «Oltre un milione in 8 positivi su 10». Ecco cosa significa

Covid, la carica virale è altissima: «Oltre un milione in 8 positivi su 10». Ecco cosa significa
Covid, la carica virale è altissima: «Oltre un milione in 8 positivi su 10». Ecco cosa significa
Venerdì 23 Ottobre 2020, 10:43 - Ultimo agg. 10:50
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La carica virale dei positivi al Covid delle ultime settimane è ormai altissima. Lo ha detto Francesco Broccolo, virologo dell'Università di Milano Bicocca e direttore del laboratorio Cerba di Milano, che la quantifica «nell'80% dei casi positivi» come «ormai superiore a un milione», molto più alta della scorsa primavera, quando si pensava ad un virus indebolito. «Spessissimo - ha aggiunto - la carica virale è anche più elevata, fino a miliardi in soggetti fra 30 e 60 anni asintomatici o sintomatici». 

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«Una carica virale molto alta - ha osservato Broccolo - è indice di una nuova infezione attiva». Indica cioè che «l'infezione è recente e primaria, ossia che non persiste da mesi». I dati finora raccolti sono comunque preliminari, ma l'aumento della carica virale è comune in tutta Italia, a Nord come a Sud: «A partire da settembre stiamo osservando un aumento della carica virale», ha detto Massimo Zollo, responsabile dellaTask force sul nuovo coronavirus finanziata dalla Regione Campania e attiva presso il Centro per le biotecnologie avanzate Ceinge.

Si nota inoltre che l'età media delle persone positive sta scendendo. 

COS’È E CHE SIGNIFICA La carica virale è il numero delle copie di materiale genetico del virus presenti in un millilitro di materiale biologico prelevato col tampone: perché è così importante? Perché un positivo con una carica virale alta ha molte più possibilità di contagiare più persone rispetto a chi ha una carica virale bassa. Una carica virale alta è dunque sinonimo di maggiore contagiosità, ma non necessariamente di maggiore gravità della malattia.

E allora perché in estate i tamponi erano debolmente positivi? Molto probabilmente, ha spiegato al Corriere della Sera l’epidemiologo e professore ordinario di Igiene all’università di Firenze Paolo Bonanni, non per via della temperatura, ma della minore circolazione del virus tra la popolazione. Circolazione che nelle ultime settimane è aumentata esponenzialmente, con un numero di casi ogni giorno in crescita.

TAMPONI, LABORATORI ORMAI AL LIMITE Così mentre la capacità dei laboratori di analizzare i tamponi si sta avvicinando al limite massimo, la necessità sempre più diffusa sarà il ricorso ai test molecolari rapidi: un 'disperato bisogno' come si legge in un articolo pubblicato recentemente sul New England Journal of Medicine, sebbene non bisogni dimenticare che questi tamponi non possono dare la patente di negatività. A livello nazionale la capacità dei laboratori di fare tamponi sta raggiungendo la soglia massima di 200.000 al giorno. 

La Campania è al lavoro per potenziare la rete dei laboratori di almeno 20 unità, che potrebbero portate la capacità di eseguire i tamponi dagli attuali 7.000 al giorno a 15.000 al giorno. «Siamo partiti a marzo con 30.000 tamponi al giorno in Italia e il massimo è stato raggiunto il 21 ottobre con 177.000 per quanto riguarda il tampone molecolare classico, ma l'asticella si alza ormai in modo molto faticoso. È stata dura superare i 150.000 e ora si alza lentamente», ha osservato Broccolo. Ecco allora che arrivano in soccorso i test molecolari rapidi, in grado di rilevare solo i casi positivi con un'alta carica virale: sono necessari, ha detto il virologo, «in un contesto pandemico in cui c'è un disperato bisogno di fare i tamponi per tracciare i casi. Si tratta di un problema mondiale».

Si è scelto così di giustificare il ricorso al test rapido antigenico per identificare i soggetti con alta carica virale. Non va però dimenticato che «è un test circa mille volte meno sensibile del test molecolare e questo ha sollevato nel mondo scientifico la discussione se sia etico o meno utilizzarlo, ma si è scelto di farlo alla luce della 'disperata necessità' di identificare i casi positivi. Alla luce di questa situazione il test rapido aumenta la potenzia di fuoco della capacità di eseguire tamponi, purché non gli si dia una patente di negatività». 

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