Covid, l'allarme dagli Usa: in autunno 100 milioni di contagi. Pregliasco: «Da noi sarebbero 20 milioni»

Covid, l'allarme dagli Usa: in autunno e inverno 100 milioni di contagiati. Pregliasco: «In Italia sarebbero 20 milioni»
Covid, l'allarme dagli Usa: in autunno e inverno 100 milioni di contagiati. Pregliasco: «In Italia sarebbero 20 milioni»
Sabato 7 Maggio 2022, 15:12 - Ultimo agg. 8 Maggio, 13:58
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Covid, dagli Usa un nuovo allarme choc per il prossimo autunno e inverno: i contagiati dal virus potrebbero essere ben 100 milioni, circa il 30% della popolazione. Sono le previsioni del governo americano che sta cercando di far approvare al Congresso altri 22,5 miliardi di dollari per vaccini, terapie e test, trovando però l'opposizione dei repubblicani che insistono per una cifra più bassa (10 miliardi). La nuova ondata, legata al rapido evolversi del virus nella famiglia Omicron (non quindi una nuova variante), comincerebbe questa estate nel Sud del Paese per poi iniziare a espandersi in autunno nel resto degli Stati Uniti.

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Pregliasco: in Italia sarebbero 20 milioni

Gli Usa prospettano causa sottovarianti Omicron un'ondata autunno-inverno da 100 milioni di casi Covid? «Rapportando il dato alla nostra popolazione», che è circa 5 volte e mezzo inferiore rispetto a quella statunitense (quasi 60 milioni contro oltre 330 milioni), «per l'Italia vorrebbe dire calcolare quasi 20 milioni di casi», oltre 18 milioni per la precisione: il 30% circa della popolazione. A fare i conti con l'Adnkronos Salute è il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all'università Statale di Milano, dopo l'allarme lanciato dall'amministrazione Biden e legato alle caratteristiche di super contagiosità e immunoevasione di sub varianti come BA.2.12.1, BA.4 e BA.5.

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Ma attenzione a leggere bene questa cifra vicina ai 20 milioni che sembra abnorme, avverte l'esperto. «Bisogna considerare innanzitutto - precisa - che già oggi ci sfuggono le dimensioni reali del contagio, perché le stime ci dicono che i casi giornalieri sono 2-2,5 volte più di quelli rilevati dai bollettini, e quindi probabilmente il 40-50% della popolazione si è in qualche modo infettato.

Inoltre, teniamo presente che la grande maggioranza delle infezioni è asintomatica».

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Ciò premesso, al di là delle previsioni numeriche sempre complicate, sulla base dell'andamento che si osserva in Sudafrica (con Omicron 4 e 5) e States (con la 'figlià di Omicron 2 BA.2.12.1), Pregliasco conferma l'opportunità di «valutare se rivedere al rialzo nel prossimo futuro le aspettative che avevamo per l'inverno che verrà, immaginando una pesantezza di Covid-19 un pò maggiore dell'atteso». Tutto questo non per creare allarmismo, puntualizza il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi di Milano, ma per spingerci a «rinforzare assolutamente anche in Italia la capacità di individuazione e monitoraggio delle nuove varianti e sottovarianti, dunque la capacità di reazione». Sars-CoV-2 torna a ribadire il virologo, non si è ancora rabbonito del tutto né raffreddorizzato, e mostra «un'invasività associata soprattutto alla sua instabilità e quindi capacità di mutare». 

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