Antonino Cannavacciuolo torna a casa: nuovo resort con ristorante nella sua Vico Equense

Antonino Cannavacciuolo torna a casa: nuovo resort con ristorante nella sua Vico Equense
di Luciano Pignataro
Giovedì 1 Aprile 2021, 11:03 - Ultimo agg. 2 Aprile, 09:37
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Si sa come siamo fatti noi terroni: ovunque siamo soffriamo di saudade, nostalgia dei luoghi che abbiamo lasciato per andare al lavorare fuori, magari sogniamo di tornare. 

Antonino Cannavacciuolo con i suoi 46 anni, appartiene ancora a quelle generazioni che la pensano così, e in Penisola Sorrentina ci torna ogni volta che può, è qui che vive la sua famiglia e dove ama trascorrere il suo periodo di ferie. Un'abitudine che ha sempre mantenuto anche dopo che il suo lavoro è stato consacrato da un successo enorme, paragonabile a quello di Marchesi, poi Vissani e Cracco: ossia è uno di quei chef che è conosciuto ed è il beniamino del grande pubblico, non solo della ristretta cerchia del circoletto italiano dei critici gastronomici.

Beh, la notizia in effetti non è che sia tornato, ma che aprirà un ristorante a Ticciano, la frazione di Vico Equense dove è nato e non bisogna essere dei maghi per profetizzare un grande successo che farà ancora più ricca la Terra degli stellati, sottovalutata dalle guide italiane edite e dirette da Roma in su ma per fortuna ben valutata dalla Michelin che colloca la provincia di Napoli al primo posto in Italia per numero di stelle. 

In realtà sono due le nuove aperture: Laqua by the Lake a Pettenasco sulle rive del Lago d'Orta e Laqua Countryside a Ticciano (Vico Equense) sulle Colline Campane; a Meta di Sorrento, invece, dal restyling de Laqua Charme & Boutique, nasce Laqua by the Sea già aperto da qualche stagione.

Un progetto portato avanti con l'inseparabile moglie, Cinzia Primatesta: «Ci piace pensare che Laqua Resorts sia il frutto di tanti anni di sacrifici, dedizione e amore per l'ospitalità e l'accoglienza, in termini di servizio, gastronomici e di relazione con i nostri ospiti affermano Cinzia e Antonino Dopo aver celebrato il 20° anniversario al Relais Villa Crespi e affrontato un momento storico senza pari, che sta coinvolgendo il mondo intero, abbiamo pensato di creare dei nuovi intimi punti di riferimento in Italia per l'ospitalità.

E siamo rimasti fedeli alle nostre origini, il Piemonte e la Campania e all'ospitalità fatta di piccoli ma grandiosi luoghi dove ritrovare la gioia e la vita». 

Ne ha fatta di strada l'allievo del professore Enrico Cosentino inventore dello scialatiello alla Caravella di Amalfi e riferimento di tutti i giovani nati in Penisola Sorrentina e impegnati seriamente ai fornelli. Professore all'alberghiero, dove hanno studiato Antonino e Gennaro Esposito, ma soprattutto maestro di strada, sempre disponibile ad aprire la porta di casa per un consiglio, una indicazione.

C'è questa trasmissione di sapere e di affetti, un po' umanistica, un po' meridionale, alla base della grinta e dell'ambizione di questi due grandi cuochi oranel pieno della loro maturità. Da ragazzi nel fondale roccioso prendevano ricci e patelle e quando risalivano a pelo d'acqua avevano il Vesuvio e la città di Napoli adagiata tra il Vomero e Posillipo, la più bella e inimitabile skyline del mondo. E poi, dopo Seiano, la Sorrento degli alberghi e del turismo straniero con gli aliscafi che rombano verso Capri.

E a casa, il Sud che non si conosce, quello dello strutto e del lardo perché l'olio è poco e prezioso, dell'orto, degli allevamenti di capre e di mucche adagiate a pascolare a Punta Campanella. Nascono qui Antonino e Gennaro, vivono l'adolescenza negli anni Ottanta, quelli difficili e orribili del dopo terremoto in Campania, decisi a cucinare da grande e da grandi. E il loro rapporto si è consolidato con il passare degli anni e dei successi. 

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Ma torniamo a Ticciano. Il nuovo Ristorante di Antonino interpreta e rivive la storia dello Chef. Antonino ha voluto creare qui un luogo speciale, dove poter ritrovare le tradizioni dei suoi ricordi d'infanzia. La filosofia della sua cucina d'autore, celebra il territorio abbinando ingredienti della sua terra d'adozione a quella d'origine, in un Itinerario questa volta dal Nord a Sud Italia; le materie prime sono selezionate, fornite dai produttori locali e coltivate nell'orto e nel frutteto. Il Ristorante accoglie gli ospiti e amici dello Chef sia all'interno che all'esterno, sotto la storica pianta di glicine della casa. Laqua Countryside, realizzato dell'Architetto Luca Macrì affiancato da Valentina Autiero, offre anche 6 camere 4 camere doppie, 1 family e 1 suite dai 25 ai 100 metri con vista mare, giardino, pergolato o borgo. Le camere sono tutte diverse e raccontano, ognuna, una storia, tutta da scoprire: la stanza della Nonna, la stanza del Tuttofare, la stanza dello Zio Matto, la stanza del Curato, la stanza di Annarella, la stanza di Marina.

A disposizione degli ospiti anche la piscina privata esterna, che si trova nel giardino del Resort ed è riscaldata durante i mesi invernali, la cantina dedicata alle degustazioni e l'area benessere coming soon. 

Dunque, sperando ovviamente che il Covid molli la presa, le prenotazioni partiranno da maggio. La conferma che il settore enogastronomico, così penalizzato dalla politica italiana, sarà comunque il primo a ripartire. Forse perché è uno dei pochi che si è sviluppato senza la politica.

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