“Da Tonino Salvo”, Antonio e Sebastiano Salvo sbarcano a San Giorgio a Cremano

“Da Tonino Salvo”, Antonio e Sebastiano Salvo sbarcano a San Giorgio a Cremano
Martedì 3 Marzo 2020, 20:11
2 Minuti di Lettura
La pizza nasce da ingredienti semplici e da una scuola antica che nel tempo, solo dalle nostre parti, ha saputo divenire scuola, e tramandarsi di generazione in generazione. Ad esempio Antonio e Sebastiano Salvo rappresentano la quarta generazione di una attività di pizzaioli in espansione: «Iniziando a lavorare giovanissimi con nostro padre Giuseppe, abbiamo respirato il valore dei sacrifici fatti solo per passione. Nel 1998 abbiamo aperto al corso San Giovanni a Teduccio, scommettendo su una piazza all’epoca al di fuori del circuito gastronomico tradizionale e meno nota al pubblico. Da allora ci vengono a far visita in tantissimi, non solo da Napoli, ma anche da tutta la Campania. Siamo orgogliosi di avere riscoperto per primi questa zona anche se prima di noi c’era nostro nonno Antonio a “Croce del Lagno”, nel 1975, vicinissima alla Marina che porta al lungomare partenopeo, che pullula di pizzerie di tradizione». 

Di recente i due fratelli hanno così aperto, con la collaborazione di Giuseppe Salvo, una nuova pizzeria a Portici, in piazza San Ciro, “Da Tonino Salvo”, nelle prossimità di uno dei quartieri storici più amati della città e a due passi dalla fantastica cornice del lungomare del Granatello.
 
Dopo diversi anni di successi con la loro pizzeria di San Giovanni a Teduccio e la nuova apertura a Portici, con la collaborazione del cugino Giuseppe i fratelli Antonio e Sebastiano sono arrivati a San Giorgio a Cremano, in quella che fu in piazza Vittorio Emanuele. 

Imboccando una strada che premia il progetto di porre la pizza al centro di tutto, Antonio e Sebastiano Salvo puntano forte sull'innovazione senza disdegnare il rispetto del passato come nell’uso dell’autentico “fucone” per friggere le pizze fritte, davanti a tutta la clientela, corroborando la fame e facendo venire l’acqualina in bocca: «Faceva così la nostra bisnonna Anna Grasso con il fatidico metodo della “pizza d’otto a oggi”, ovvero consumare una bella pizza calda all’istante e avere la comodità di pagarla dopo otto giorni», ricordano i due fratelli. 

Il loro intento resta quindi quello di rispettare profondamente la tradizione e la semplicità dell’autentica pizza napoletana: «Selezioniamo una per tutte le materie prime, che usiamo per comporre un menù di qualità senza prodotti industriali, comprando ogni singolo prodotto dall’artigiano che lo prepara con sacrificio e duro lavoro quotidiano». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA