Danubio dolce e salato che passione

Danubio dolce e salato che passione
di Emanuela Sorrentino
Venerdì 20 Novembre 2020, 14:17
3 Minuti di Lettura

«Una preparazione, rustica ma anche in versione dolce, che da cento anni è espressione della creatività napoletana». Così Antimo Caputo, amministratore delegato di Mulino Caputo, definisce il danubio. L'azienda molitoria conosciuta in tutto il mondo ha lanciato il contest video-fotografico per festeggiare i 100 anni della preparazione.


IL CONTEST
Basta cimentarsi nella realizzazione del dolce-rustico e postare una foto con l'hashtag #Danubio100 e taggare Mulino Caputo. Il contest, che prevede oltre alla foto anche la ricetta, è rivolto a quanti siano appassionati di impasti, lievitazioni e arte bianca. In questi giorni tantissimi maestri pasticcieri, chef e fornai stanno postando le loro ricette riscuotendo tanti consensi. Ma anche personaggi del mondo dello spettacolo si sono incuriositi e hanno partecipato al contest.


L'OBIETTIVO
Finalità del contest volto a valorizzare la torta da pizzico fatta di tante palline soffici di pan brioche ripiene di farcitura dolce o salata che lievitando si attaccano tra loro, è anche quella di ricordare la figura del rosticciere, i cui segreti sono stati un po' rubati da pasticcieri e pizzaioli. «D'altronde il danubio così come il panino napoletano è da sempre espressione della rosticceria partenopea, successivamente entrata a far parte e ampliata in quello che è il segmento dello street food - prosegue Antimo Caputo -. E poi non dimentichiamo che il danubio è creatività».
Il motivo? «Napoli è una città che fa sue abitudini e riti anche presi da fuori, in un certo senso mastica e digerisce ciò che incamera ma poi ne fa uscire una versione sempre più innovativa. E in ambito gastronomico possiamo dire che l'ha fatto con il danubio dalle mille ricette diverse».


LE VERSIONI
Il danubio il dolce-rustico è immancabile sulle tavole dei napoletani per un giorno di festa nella sua versione salata con ripieno di prosciutto e formaggio oppure nella variante dolce con farcitura di crema al limone o cioccolato.
Circa cento persone hanno accolto l'invito di Antimo Caputo e hanno messo le mani in pasta per proporre la propria versione del danubio.
La presentatrice Veronica Maya ha postato la sua foto sorridente con la preparazione mentre l'attore Patrizio Rispo, appassionato di cucina e discendente della famiglia Scaturchio, in un videomessaggio rivolto all'azienda Caputo ha ringraziato per aver deciso di dedicare un contest al danubio.

Cento anni fa, infatti, si dice che il pasticciere-creatore della preparazione fu il napoletano Mario Scaturchio: sposò una donna austriaca che portò in città proprio questa ricetta.


LA STORIA
Fu quindi la moglie del pasticciere a portare in dote la ricetta di un dolce boemo: il Buchteln, molto diffuso nella cucina austriaca e in quella ungherese. Così quando Scaturchio aprì la sua pasticceria a Napoli nel 1920, lanciò le brioscine del Danubio, con il tempo chiamate solo Danubio.
La storia della cucina napoletana è ricca di revisioni, riletture e reinterpretazioni di ricette arrivate, nel tempo, da tutte le parti del mondo. E il Danubio non fa eccezione: in città, accanto alla versione dolce si sono imposti ripieni rustici, che prevedono la presenza di formaggio, salame e prosciutto, e che riscuotono grande successo. Una bella soddisfazione.


LE VARIANTI
Voi quale preferite? Quella dolce o quella salata? E qual è la vostra ricetta? Per partecipare al contest basterà pubblicare una foto della vostra versione del Danubio, degli ingredienti utilizzati e la relativa ricetta utilizzando l'hashtag #danubio100 e #mulinocaputo. Tutti i partecipanti saranno in primo piano sui canali social del Mulino di Napoli.
«Abbiamo ideato un contest rivolto a chi ama cucinare e preparare bontà. Noi del Mulino Caputo precisa Antimo Caputo - siamo molto attenti alle nostre tradizioni e al lavoro degli artigiani che, da sempre, hanno profuso energie e idee per creare prodotti tipici. Quella del Danubio è la rivisitazione di una specialità d'oltralpe, diventata squisitamente napoletana e da qui diffusa in tutt'Italia, grazie alla tipica esuberanza della creatività partenopea», ha dichiarato Antimo Caputo.

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