Mulino Caputo, mille chili di farina per il «Pane della Solidarietà»

Mulino Caputo, mille chili di farina per il «Pane della Solidarietà»
di Luca Marfé
Lunedì 27 Aprile 2020, 15:30 - Ultimo agg. 16:10
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Mille chili di farina per migliaia di filoni di pane.
Una donazione firmata Mulino Caputo per il lavoro del mastro fornaio Domenico Fioretti.


Per contrastare l’emergenza coronavirus, ecco la bellissima iniziativa tutta campana all’insegna della condivisione e del senso di comunità.
Il “Pane della Solidarietà”, un progetto di teste e cuori, che parte da Antimo Caputo e passa per le mani di Fioretti, con l’ambizione semplice ma alta di donare pane e altri generi alimentari alle famiglie in difficoltà di Carinaro e Gricignano.

Tutto nasce da una telefonata.

«Un giorno mi ha chiamato Antimo Caputo del Mulino di Napoli e ci siamo messi a parlare dell’aumento del prezzo della farina e di tutte le problematiche che stavano incontrando le famiglie», racconta Fioretti ai microfoni del Mattino.

Lui, alla terza generazione di passione e dedizione per la panificazione, non ci pensa su neanche un minuto.

«Mi ha proposto di lanciare un segnale forte, di fare qualcosa di concreto in questo periodo di crisi apocalittica. Una crisi le cui prime vittime sono proprio le famiglie, specie quelle già in bilico».

Un segnale di vicinanza, di solidarietà e di fratellanza.
Questo l’intento che ha portato Caputo e Fioretti a strutturare l’idea.

Una vera e propria catena di umanità e lavoro quella di questa iniziativa che profuma tanto intensamente di pane.
Alla cui origine, c’è il merito di due persone perbene.

«Antimo Caputo non soltanto non ha battuto ciglio per un quantitativo di farina oggettivamente enorme. Ma è stato addirittura lui a proporsi pur di fare qualcosa, peraltro in un momento in cui il prezzo sta aumentando e consentirebbe dunque eventuali speculazioni. Ha fatto esattamente il contrario», precisa con riconoscenza il giovane mastro fornaio.


Da un dono fatto con il cuore, l’avvio di un progetto pieno d’amore.

«Ne ho parlato subito con il parroco di Carinaro, Don Antonio, che già segue le famiglie bisognose e assieme abbiamo avviato il tutto».

Aiutati dai volontari della Protezione Civile che si occupano della distribuzione del pane alle famiglie indicate dai servizi sociali dei comuni, le consegne sono iniziate lo scorso venerdì.

«Abbiamo già consegnato 300 e più pacchi. Contiamo di arrivare almeno a 500 pacchi a settimana», afferma con una punta di giustificato orgoglio Fioretti che entra ancor più nel dettaglio dell’iniziativa.

«Ogni pacco contiene tutti i generi alimentari di prima necessità: pane ovviamente, ma anche pasta, biscotti e altro».

Un pane “figlio” di Grano Nostrum, un grano italiano al 100% e prodotto dalla prima filiera agricola italiana: quella del Mulino Caputo di Napoli.

«Il mio è un piccolo panificio e ieri mi sono svegliato alle due di notte per fare il pane oltre la mia solita quota. Ma sono felicissimo di farlo », esclama Domenico. «Prima mio nonno, poi mio padre e adesso io. Ci sono nato, ci sono nato nella farina e ne vado fiero!».

Un omaggio inaspettato che ha scatenato reazioni commosse e sincere.
Sorrisi e lacrime per un dono così semplice e, allo stesso tempo, così immenso.

«Si tratta di piccoli paesi, quindi, non appena il pane è pronto, i volontari riescono a consegnarlo subito e i filoni arrivano a tutta quella gente ancora caldi», dice Fioretti, felice.
«Quasi nessuno se lo aspetta, che il pane arrivi caldo come appena fatto; pensano che magari sarà quello del giorno prima, la rimanenza del panificio, ma no: non è così». 

Le persone si sentono importanti, com’è giusto che sia.
E sorridono di un sorriso che in particolare ora, ma in fondo sempre, vale più di tutto.



(ha collaborato Roberta Testa)
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