Nel cuore dei Camaldoli in tavola i bovini di razza piemontese

Nel cuore dei Camaldoli in tavola i bovini di razza piemontese
di Giuliana Covella
Mercoledì 15 Maggio 2019, 11:35 - Ultimo agg. 11:37
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La qualità e la bontà le senti al primo assaggio, prova dell’attenta cura di chi alleva i bovini delle Langhe con amore e passione ogni giorno. Così la carne di razza piemontese fa il suo ingresso, a Napoli, alla Tavernetta Colauri (in via Comunale Margherita 245). Un locale inaugurato nel 2007 grazie al sodalizio tra due cugini nati e cresciuti nel cuore dei Camaldoli, Rosario Morra e Salvatore Esposito, che hanno perfezionato la loro preparazione, rispettivamente in cucina e in sala, con esperienze in Italia e all’estero. Una storia antica anche quella legata al nome del ristorante, che ha origine dalla nobile famiglia dei Colauri che, alla fine del 1200, per evitare la tassazione imposta dagli angioini si trasferì fuori dalle mura cittadine stabilendosi in quest’area chiamata “Rione dei Calori di sopra e di sotto”.
 


Ma la vera novità è che da oggi in casa Colauri entra un “pezzo” di Piemonte: la rinomata carne dei bovini di razza piemontese allevati da Dario Perucca. Niente soia né insilati, allevamento etico e benessere degli animali sono le regole base dell’azienda agricola del cuneese Cerutti Laura Maria diretta da Perucca, quarta generazione di allevatori, che conta attualmente 250 capi. Il risultato è una carne estremamente tenera e con pochi grassi, di cui una buona parte sono Omega 3, che dà il meglio di sé battuta al coltello o poco cotta. Una new entry che va a impreziosire la già ricca proposta di carni pregiate della Tavernetta Colauri, perfettamente in linea con la filosofia di attenta ricerca di prodotti e materie prime da sempre seguita da Morra ed Esposito, che propongono anche una variegata Carta di olii extravergini di oliva, nonché interessanti selezioni di formaggi e salumi. Rustica l’atmosfera del locale con travi a vista e attrezzi agricoli fissati alle pareti. La cucina, prevalentemente di terra, è incentrata sui piatti della tradizione partenopea che seguono la stagionalità dei prodotti e sulla ricca proposta di carni servite su pietre ollari oltre che di sale rosa dell’Himalaya. Ben strutturata la carta dei vini che annovera circa 800 etichette, in prevalenza nazionali, con una netta prevalenza di referenze campane, toscane e piemontesi. 
 
 
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