Pizzerie della Campania, tre galletti per La Masardona della famiglia Piccirillo: «Il tempio del fritto che unisce tutti»

Il battilocchio must have della pizzeria La Masardona
Il battilocchio must have della pizzeria La Masardona
di Alessandra Martino
Sabato 11 Dicembre 2021, 19:59 - Ultimo agg. 12 Dicembre, 07:03
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Il battilocchio, la pizza fritta, la montanara sono prodotti tipici de La Masardona di Piazza Vittoria. Sicuramente prodotti meno conosciuti della pizza ma che sono la sua versione fritta, o meglio, meno conosciuta in Italia, perché a Napoli la pizza fritta è un emblema. Questa tipologia di pizza oltre che portare con sé un grande gusto, per via dell’unione di più ingredienti, è ricca di una medesima storia.

Dal mese scorso, in tutte le edicole della Campania e nelle principali a Roma è arrivata la prima Guida alle Pizzerie della Campania edita dal quotidiano il Mattino e curata dal giornalista scrittore Luciano Pignataro. Nel libro sono state selezionate le migliori 200 pizzerie di Napoli e della Campania.

La prima Guida del Mattino non ha dato punteggi e neanche fatto classifiche. Ha solo assegnato I Tre Galletti - simbolo del quotidiano Il Mattino - ad alcune pizzerie.

Il riconoscimento è stato assegnato a quei locali che si distinguono per la qualità, la ricerca, la storia e soprattutto la tutela della tradizione del pizzaiolo napoletano riconosciuta dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’Umanità. 

La Masardona è una delle culle dell’antica friggitoria napoletana, dove negli anni, la famiglia Piccirillo, ha creato un vero tempio dello street food.

«Il riconoscimento dei Tre Galletti, sono una grande soddisfazione. Ci confermano il buon lavoro che proviamo a fare con costanza in questi anni. -spiega Salvatore Piccirillo, proprietario della La Masardona di Piazza Vittoria- Parlo al plurale perché c'è la collaborazione di tutta la famiglia oltre che dei nostri collaboratori».

La Masardona, ha una storia alle spalle che, non racconta solo il percorso di una delle dinastie di pizzaioli più famose a livello internazionale, ma parla anche di una città e di un quartiere che hanno vissuto ed affrontato a testa alta due guerre mondiali e un dopoguerra faticoso e difficile.

Il segreto della Masardona è la tenacia, sono in grado di mantenere un ritmo lavorativo e una qualità del prodotto costante, nonostante il cambio generazionale. «Molte persone tornano nel nostro locale ricordando la nostra pizza fritta di 50 anni fa, quando c’era mia nonna a prepararle. I nostri clienti la ricordano con il nome ‘Mammel’», -sottolinea Salvatore, la famiglia Piccirillo, è in attività dal 1945. 

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La prima Masardona è stata Anna Manfredi, la bisnonna di Salvatore, - nonché, nonna di Enzo, - ebbe questo soprannome sin da piccola, quando fu mandata da un uomo a riportare un messaggio, un’imbasciata (come si dice a Napoli) ad un’altra persona, la quale, complimentandosi con lei, la definì proprio in questo modo. Il termine Masardona si riferisce ai messaggeri dell'epoca borbonica che, riportavano messaggi dalle colline del Vomero al Porto. I masardoni non erano altro che degli ambasciatori.

«La storia della nostra famiglia di pizzaioli comincia nel dopoguerra, quando la mia bisnonna Anna cominciò a vendere le pizze fritte in casa, si realizzavano circa 70-80 pizze alla volta, che venivano poi vendute a domicilio dagli amici del vicinato - racconta Salvatore - Poi è subentrata mia nonna Carmela e alla fine degli anni Ottanta, inizio Novanta, comincia l’avventura di mio padre Enzo insieme a mia mamma».

La Masardona, oggi come allora, è un’azienda “quasi” del tutto familiare perché con loro lavorano i figli di coloro che aiutavano prima ‘Mammel e successivamente la signora Carmela. Enzo Piccirillo porta avanti questa tradizione in Via Giulio Capaccio, 27, a pochi passi dalla stazione di Piazza Garibaldi, negli è diventato prima tappa imperdibile per chi arriva a Napoli.

Da qualche anno, nel salotto di Napoli, a Piazza Vittoria, Salvatore Piccirillo, nonostante la laurea in veterinaria, senza alcuna pressione da parte dei genitori ha sposato la causa e di voler portare avanti questa lunga tradizione aprendo la sua pizzeria.

«Inizialmente tutti erano scettici della zona che avessi scelto. Io, però, non avevo dubbi sulla qualità del nostro prodotto ed ero sicuro di poter far ricredere anche i più scettici».

Salvatore, ogni giorno incessantemente e con la stessa abilissima manualità del padre, prepara ognuna delle centinaia di pizze in uscita. La Masardona di Piazza Vittoria è un ambiente lindo e servizio smart. Per chi preferisce accomodarsi ad uno dei tavoli posti in piazza e protetti da un gazebo, l’offerta è ampia, include crocchè ed altri pezzi fritti e vari tipi di montanare. 

«Il vero must have della nostra pizzeria è sicuramente il battilocchio. È un marchio registrato e consiste nella pizza fritta chiusa a mezzaluna. Una volta c’era chi lo chiamava “mezza pizzella”, ossia metà pizza, caratteristica della nostra frittura è la permeabilità».Solitamente, il battilocchio è farcito con ricotta, cicoli di maiale e una spolverata pepe e provola affumicata.

Salvatore ha una tecnica nel farcire e stendere le sue pizze, un combo perfetto di abilità e precisione nel quale due piccoli dischi di pasta sovrapposti e ripieni si allargano magicamente sotto le sue abili mani. Oltre il battilocchio c’è una vasta scelta di friggitoria, l’offerta è ampia, include crocchè ed altri pezzi fritti e vari tipi di montanare. Per un consumo da passeggio alle montanare è meglio preferire una pizza fritta nella sua versione normale o in quella detta “battilocchio” grande la metà. Si potrà scegliere tra la farcitura completa o altre frutto della creatività di Salvatore, come ad esempio quella con i funghi.

Ogni napoletano ha un ricordo con la pizza fritta e ogni turista non può non mangiarne una a passeggio tra i vicoli.  «I nostri prodotti restano nel cuore e nel gusto delle persone. La nostra pizza fritta unisce tutti - ha sottolineato Piccirillo -. Se facciamo tante pizze fritte un motivo c'è».

L’arte del rustico nei loro locali è casa, pure la tradizione di abbinare questi fritti al Marsala che Enzo e i suoi ragazzi si fanno confezionare apposta.

«Il legame con la famiglia è fondamentale perché avere un porto a cui fare riferimento in qualsiasi momento. Avere un riferimento o un pensiero di un porto salvo ci fa vivere sereni il nostro lavoro - ha raccontato entusiasta - Ovviamente sia io che mio fratello siamo stati fortunati perché abbiamo avuto un padre che è stato un vero maestro per noi. Mio padre non gratifica con le parole ma con lo sguardo».

La Masardona negli anni si è fatta conoscere in tutto il mondo, per quella che è, ossia un’azienda onesta che realizza prodotti di alta qualità, con ingredienti di prima scelta. Le loro pizze ormai sono amate da tutti, anche i turisti vengono a prima mattina per mangiare la classica pizza fritta napoletana con cicoli e ricotta. Molti con il treno a Piazza Garibaldi solo per provare delle vere emozioni.

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