Slow food, i delegati di Campania e Basilicata a Nola per l'assemblea delle condotte

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Giovedì 11 Aprile 2019, 17:20
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Sbarcano a Nola da ogni angolo della regione i cultori del buon cibo e dei prodotti di qualità targati Slow Food.

Sabato, con inizio alle 10.30, si tiene nel suggestivo scenario del Museo storico archeologico in via Senatore Cocozza l'assemblea regionale di Slow Food Campania e Basilicata. Per la prima volta, la città di Nola ospita i delegati delle Condotte territoriali di Slow Food, in rappresentanza dei circa 2500 soci campani e lucani. Un'importante assemblea dedicata alla discussione sulle numerose attività in calendario per il 2019 e ai nuovi percorsi avviati dall'organizzazione. È questa,  infatti, una fase di profonda innovazione per l'associazione della chiocciola che, in continuità con la propria ultratrentennale storia, mette al centro delle iniziative il valore del cibo e della terra, nel rispetto dei piccoli produttori, in armonia con l'ambiente e grazie ai saperi custoditi nelle tradizioni locali. L'incontro sarà introdotto dalle relazioni del comitato esecutivo regionale e vedrà la partecipazione di Giuseppe Orefice, dell'esecutivo nazionale di Slow Food Italia, per poi proseguire con gli interventi dei delegati delle 33 Condotte ospiti e dei responsabili di progetto. Un appuntamento di confronto e approfondimento, anche in vista dell'assemblea nazionale della rete Slow Food in programma l'11 maggio a Genova.

Al termine della mattinata il meeting continua con un momento conviviale presso l'Agriturismo di città di "Eccellenze nolane", la cooperativa agricola che ha scommesso sulla produzione di ortaggi storicamente legati all'agro nolano, come antico pomodoro di Napoli (ecotipo che deriva dalla pianta originale di San Marzano), papaccella e torzella.

«La scelta di Nola come luogo di incontro è per noi significativa e deve diventare un'occasione concreta per promuovere e valorizzare la ricchezza del territorio - sottolinea Gianluca Napolitano, fiduciario di Slow Food Agro nolano - stiamo vivendo una fase di pesanti trasformazioni economiche e sociali, dentro le quali è necessario far emergere sistemi locali del cibo più attenti ai bisogni dell'ambiente, all'equa distribuzione delle risorse, alla salute, al benessere delle persone. Questa assemblea ci permette di raccogliere spunti e idee per costruire dal basso progetti forti, di restituire alla città visibilità e centralità nel panorama del Mezzogiorno».

Non è un caso che nell'agro nolano Slow Food sta lavorando da tempo per realizzare sinergie e iniziative nuove: «Nei prossimi giorni ufficializzeremo la nascita nel nuovo Presidio Slow Food dedicato al cachi vaniglia - chiarisce Napolitano - mentre siamo lieti di annunciare l'avvio del percorso di tutela e valorizzazione della torzella, uno dei più antichi tipi di cavolo presenti da oltre 4mila anni nel bacino del Mediterraneo e che rappresenta un altro prodotto storico della nostra terra a rischio di estinzione con incredibili proprietà nutrizionali, antibatteriche, e anticancro. A breve presenteremo all'interno di un catalogo che copre l'intera città metropolitana di Napoli anche il primo itinerario turistico nolano secondo la filosofia slow, coniugando patrimonio enogastronomico e artistico-culturale, insieme allo straordinario volano della Festa dei Gigli bene Unesco e all'artigianato locale. Una scommessa per attirare finalmente turismo di qualità e risvegliare dal torpore le innumerevoli risorse dormienti del territorio».
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