Sorrento, a tavola con Maradona al cenacolo di Zi' Ntonio

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di Antonino Siniscalchi
Venerdì 6 Agosto 2021, 18:14
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Maradona a tavola, al centro della scena, racconta fatti e personaggi di Napoli e Sorrento. Un dipinto che attira l'attenzione degli ospiti del ristorante Zi' Ntonio, locale storico del centro. L'opera è di Giovanni Vescera, l'idea è del patron del locale, Mariano Russo, appassionato di calcio e dei colori azzurri.

«L'idea - spiega Russo - è tutta mia. È nata qualche giorno dopo la morte di Diego. Lo volevo omaggiare più che da tifoso del Napoli, come un personaggio storico. L'ho immaginato come un grande artista tra i tanti che hanno fatto grande Napoli nel mondo. Quando dico Napoli intendo tutta la città al di là dei confini geografici, vista con gli occhi di chi vive come me a Sorrento. Ecco che accanto a Maradona ci sono, a destra, mio padre Zi' Nntonio che ha vissuto la sua giovinezza in Eritrea dove incontrava Renato Carosone che suonava nel locale vicino al Ristorante Capri di Zio Mario Russo, capostipite della famiglia di albergatori.

Non a caso l'altro vicino di tavolo è Lucio Dalla, vecchio amico e frequentatore del nostro locale, cliente dell'ultim’ora dopo aver suonato al Fauno notte. Poi, Sofia Loren e Vittorio De Sica, legati a Sorrento per aver girato quel film “Pane, amore e...” a Marina Grande».

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L'idea viene a Russo a fine novembre 2020, in piena pandemia. Ne parla con Vescera, batterista e pittore ritrattista di Sorrento, classe 1979 che accoglie con entusiasmo l'idea e la sviluppa. L'opera è ispirata all'Ultima Cena di Leonardo rivisitata come omaggio a Maradona e ai personaggi che hanno reso famosa Napoli nel mondo. Hanno anche le stesse posizioni degli apostoli con piccole modifiche. L'idea è stata pianificata durante tutto il mese di dicembre 2020 e la prima pennellata ad acrilico (dipinto ad acrilico su muro largo 375 cm, alto nel punto più alto 230 cm). Il dipinto è completo al 99 per cento, mancano gli ultimissimi ritocchi ma ormai è già nota in quanto realizzato in una sala principale del ristorante e molto fotografata anche in corso d'opera. Appena sarà possibile si farà un'inaugurazione ufficiale.

I 12 apostoli sono raggruppati a tre alla volta (4 gruppi da 3) e reagiscono alla frase di Gesù che dice che uno di loro li tradirà. Nel quadro originale Giuda rovescia col sale, mentre Eduardo De Filippo che offre il caffè allo spettatore, invitandolo quasi a tradire con lui. Eduardo De Filippo è stato ironicamente posizionato al posto di Giuda perché fu criticato per essersene andato da Napoli a Roma, per aver tradito Napoli in un certo senso, ma il tutto vuole essere ironico. Le finestre sullo sfondo sono state allargate rispetto a quelle dell'originale per consentire di inserire il Vesuvio e punta Scutolo. L'unico donna del dipinto è Sophia Loren, messa al posto dell'apostolo Giovanni, che nei vangeli apocrifi si dice che in realtà sia Maria Maddalena. «Infatti - osserva Vescera - anche nel dipinto originale Giovanni sembra una donna, Maria Maddalena appunto. Al posto degli arazzi laterali sono stati messi dei mattoncini che richiamano la struttura architettonica del ristorante, e il pavimento riproduce il cotto del ristorante. Nell'ordine primo gruppo di tre composto da Luciano De Crescenzo, Pino Daniele e Massimo Ranieri, poi Eduardo De Filippo, Vittorio De Sica e Sophia Loren, al centro Maradona, poi altro gruppo da tre Massimo Troisi, Totò, Mario Merola, ultimo trio Lucio Dalla, Renato Carosone e Zi' Ntonio, papà di Mariano». Sul tavolo i prodotti tipici napoletani e di Sorrento, pizza margherita familiare, cesta arance e limoni, noci, babà, delizia al limone, sfogliatelle, pastiera, spaghetti al sugo, alle vongole, limoncello ma anche vino bianco, rosso, birra, sale e pepe Il soffitto originariamente a cassettoni in muratura dipinto come legno, sempre per richiamare l'architettura con travi del ristorante, così come progettato a suo tempo dall'architetto Gaetano Mascolo.

«Ho iniziato a realizzare murales nel periodo di pandemia - aggiunge Vescera - in quanto suonando di meno in giro a causa delle chiusure avevo più tempo a disposizione per dedicarmi alla pittura e ad opere più grandi e impegnative. Il cenacolo è il secondo murales che ho realizzato. In certi momenti ho avuto come assistente Maria Giovanna Romano, amica disegnatrice e pittrice di Sant'Agnello che gradirei fosse citata. Il grosso l'ho fatto io ma lei mi ha aiutato molto permettendomi di procedere più speditamente».

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