«L’Antica lavorazione dello stoccafisso e baccalà è stata inserita nell’elenco degli elementi culturali iscrivibili nell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano. La candidatura, accettata dalla Regione, era stata presentata e supportata lo scorso anno da noi. Siamo dinanzi all’ennesimo riconoscimento per il nostro territorio. Dell’elenco fanno già parte la Festa delle Lucerne e la Festa della Montagna». Lo ha annunciato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana.
«Baccalà e stoccafisso spesso vengono spesso associati tra loro. In realtà si tratta di due prodotti diversi che hanno in comune semplicemente il pesce magro dal quale partono: il merluzzo che viene conservato attraverso due processi diversi di lavorazione che danno origine allo stoccafisso e al baccalà. Il baccalà è un merluzzo - che viene conservato attraverso un processo di salatura che dura circa tre settimane mentre lo stoccafisso viene prima eviscerato e poi essiccato all’aperto sfruttando l’azione del Sole e delle correnti d’aria. Il baccalà vanta sicuramente un buon profilo amminoacidico – spiega Alessandra Esposito, nutrizionista del progetto Rinascere - Somma Vesuviana Città della Salute - il che completa una qualità proteica ottimale e ha un’energia fornita da proteine, i zuccheri sono assenti e ha un buon profilo lipidico.