Isopensione, come funziona l'uscita dal lavoro 7 anni prima: chi può chiederla (e cosa comporta)

Venerdì 24 Marzo 2023, 15:20 - Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 09:20 | 1 Minuto di Lettura

L'assegno

Condizione sine qua non è che l’impresa si impegni nel frattempo, e con oneri completamente a suo carico, a corrispondere per l’intero periodo che intercorre tra l’esodo e la maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia un assegno di importo corrispondente a quello del trattamento di pensione maturato in base alle regole vigenti, sia essa di vecchiaia oppure anticipata. L'assegno che spetta al lavoratore è sì pari all'importo del trattamento pensionistico che spetterebbe allo stesso dipendente al momento di cessazione del rapporto di lavoro, esclusa però la contribuzione correlata che il datore di lavoro versa per gli anni dello scivolo.

L'assegno di isopensione sarà di conseguenza sempre di importo leggermente inferiore a quello che sarà invece percepito al raggiungimento della pensione vera e propria. Al fine di non danneggiare la futura pensione del soggetto interessato, oltre all’assegno di isopensione, l’azienda si impegna infatti anche a farsi carico della contribuzione figurativa utile a coprire il periodo di “esodo”: tali contributi sono tuttavia considerati solo ai fini della misura del trattamento pensionistico vero e proprio. Solo al maturare dei requisiti per il pensionamento, l'assegno viene ricalcolato in ragione dell'ulteriore contribuzione versata dall'azienda nel corso dell'isopensione.

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