La lentezza innanzi tutto. Poi i vuoti di organico, che della lentezza sono anche causa, e il nodo della prescrizione. I problemi che affliggono la giustizia sono sempre gli stessi. Ma nel report, diffuso dalla commissione europea per l’Efficienza della Giustizia (Cepej) lo scorso luglio, il nodo dei tempi è il primo da sciogliere.
Per ciascun grado di giudizio, è stato individuato un indicatore relativo al tempo medio di definizione dei procedimenti, preso come riferimento dalla Commissione per i fondi del Pnrr. Sul penale, l’Italia si è impegnata a ridurre entro il 2026 del 25% i tempi in ciascuno dei tre gradi di giudizio.
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