Zeppole di San Giuseppe, la classifica delle più buone: ecco dove mangiare quelle migliori

di Luciano Pignataro
Venerdì 17 Marzo 2023, 17:00 - Ultimo aggiornamento: 18 Marzo, 09:20 | 1 Minuto di Lettura
Festa del papà vuol dire zeppole di San Giuseppe

La zeppola di San Giuseppe rientra in quella categoria di cibo legato alla festività.

Perché la zeppola si mangia a San Giuseppe?

C’è chi racconta che questa usanza nasce proprio dalla necessità che ebbe il Santo, durante la fuga in Egitto, di arrotondare le magre entrate con la vendita di ciambelle fritte. Una usanza pagana fa risalire questa abitudine che ha attraversato i secoli addirittura alle feste chiamate Liberalia molto in voga nell’Antica Roma e poi abolite dall’imperatore Teodosio.

Nella loro forma moderna bisogna risalire comunque al ‘700 e il merito va ascritto alle monache dello Splendore e della Croce di Lucca o, invece, dalle monache di San Basilio del Monastero di San Gregorio Armeno.

Ma la prima ricetta ufficiale la troviamo nel 1837 riportata dal Trattato di Cucina Teorico-Pratico di Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino, che la descrisse in lingua napoletana, segno che era considerato un cibo e una usanza degli strati più poveri della popolazione. Come è noto, infatti, in quel ricettario si usa la lingua italiana per le preparazioni aristocratiche e il dialetto per quelle più povere. Nell’era moderna oltre alla fritta le pasticcerie presentano anche una versione in forno e mignon per esigenze di diete, ma noi puristi, vi raccomandiamo di seguire il Duca di Buonvicino.

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