Gli italiani in Antartide: «Siamo lontani e isolati a migliaia di chilometri, ma siamo con voi: resistete»

Gli italiani alla Base Concordia in Antartide
Gli italiani alla Base Concordia in Antartide
di Enzo Vitale
Mercoledì 1 Aprile 2020, 16:24 - Ultimo agg. 2 Aprile, 16:14
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Stavolta i numeri si sono capovolti....del resto siamo al Polo Sud. Dei 12 invernanti alla Base italo-francese Concordia al Polo Sud, i ricercatori italiani stavolta sono solamente quattro: Alberto Salvati (Station leader), Loredana Faraldi (medico), Luca Ianniello (tecnologo addetto alle comunicazioni) e Andrea Ceinini (meccanico). Trascorreranno il loro lungo inverno australe insieme a sette francesi e un olandese fino al prossimo novembre.

IL MESSAGGIO
Anche a migliaia di chilometri di distanza,e in una terra così inospitale, i ricercatori hanno voluto restare uniti ai lororo connazionale e hanno inviato questo messaggio: «Siamo partiti cinque mesi fa dall’Italia sapendo che stavamo andando a vivere per un anno nel luogo più remoto ed estremo del pianeta -introduce Alberto Salvati, lo station leader. Ora siamo qui a Concordia nel mezzo del plateau antartico e le persone a noi più vicine si trovano nello spazio: sono gli astronauti che ogni tanto passano sopra la nostra base con l’ISS, la Stazione Spaziale Internazionale».


(Lo station leader della Base italo-francese Concordia ALberto Salvati)


IL SALUTO A MENO 91 GRADI CENTIGRADI
«Eppure -continua Salvati-, il nostro isolamento ora non ci sembra più così estremo. Quello che sta accadendo nel mondo, ma soprattutto in Italia, ci rende tristi perché siamo preoccupati per i nostri familiari, i nostri amici, i nostri affetti che stanno vivendo un isolamento forse peggiore del nostro.
I nostri principali nemici li conosciamo e sono il freddo e il fuoco: abbiamo già raggiunto la temperatura percepita di -91,9° e i rischi di congelamento o ipotermia sono elevati; qui l’aria è secchissima e un eventuale incendio può distruggere in pochissimo tempo questa unica casa che abbiamo, senza la quale la vita qui non è possibile. Ma voi state lottando contro qualcosa che non conoscete e non vedete, un nemico che arriva in casa portato da un genitore o da un amico, che non permette di abbracciare le persone più care, che uccide i nostri anziani (nonni e saggi delle nostre famiglie) e le persone più deboli, che trasforma le nostre strade le nostre città e i nostri bei paesi in un campo di guerra con un nemico invisibile».


(I quattro italiani  a l Polo Sud)

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LA SCELTA
Il messaggio di Salvati, Faraldi e Ianniello prosegue così: «Noi siamo qui per una nostra scelta, spesso realizzazione di un grande sogno durato anni, e siamo pronti a vivere nove mesi di isolamento sapendo che per qualunque motivo non possiamo andar via né qualcuno può venire ad aiutarci prima del prossimo novembre, quando le temperature torneranno a permettere i voli aerei.
Voi, invece, state subendo questa tragedia, questa privazione della vostra libertà e non avete un posto in cui sentirvi veramente al sicuro. In questo momento difficile, nonostante la lontananza, siamo vicini a tutte le famiglie che hanno perso una persona cara e a tutti coloro che vivono nella paura e nella preoccupazione: quello che vogliamo dirvi da quaggiù, dal posto più remoto del mondo, è che non dovete scoraggiarvi e non dovete perdere la speranza, perché ne usciremo!»


(Alberto Salvati)

CI STRINGIAMO A VOI, RESISTETE
Il lungo messaggio degli italiani in Antartide si conclude con un accorato saluto: «Da questa situazione ne usciremo con il desiderio di un mondo migliore, con più umanità, più rispetto per la vita e non solo per quella umana. Ne usciremo con più umiltà, perché questa lezione, servirà a ricordarci che non siamo i padroni di tutto e che dobbiamo avere più cura e rispetto di questo meraviglioso pianeta. Ne usciremo con più fiducia nella scienza e nella ricerca, motivo per cui noi siamo qui in Antartide. Ne usciremo con un mondo del lavoro ridisegnato e più a misura d’uomo. Ne usciremo con una scala dei valori modificata e finalmente sapremo mettere al primo posto quelli veramente importanti.  Ci stringiamo a voi, resistete! Ne usciremo … e bene!»

Gli italiani in Antartide
Alberto, Andrea Loredana e Luca


(Andrea Ceinini)


(Luca Ianniello)



(Il medico anestesista Loredana Faraldi)

enzo.vitale@ilmessaggero.it

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