Rompighiaccio tutto italiano, partita nuova spedizione in Antartide: 250 ricercatori rimarranno fino a marzo

Rompighiaccio tutto italiano: nella foto la Laura Bassi con il suo nome originale
Rompighiaccio tutto italiano: nella foto la Laura Bassi con il suo nome originale
di Enzo Vitale
Giovedì 24 Ottobre 2019, 16:49 - Ultimo agg. 13 Aprile, 15:02
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Stavolta ben quattro mesi di operatività, 250 partecipanti (tra tecnici e ricercatori, italiani e stranieri), che saranno impegnati in oltre quaranta progetti di ricerca. Altra novità sarà l'impiego della "Laura Bassi", l’unica nave del nostro Paese in grado di operare nelle aree polari. Son questi i numeri della 35^ spedizione italiana in Antartide partita ufficialmente con la riapertura della base "Mario Zucchelli" (MZS) effettuata grazie al gruppo di 20 persone di cui fanno parte il capo spedizione Gianluca Bianchi Fasani, personale logistico specializzato dell’Enea, addetti alla sala operativa delle Forze Armate, piloti di elicottero, un medico e un cuoco.


(Il gruppo italiano che ha riaperto la base "Mario Zucchelli" durante la sosta a Christchurch, in Nuova Zelanda)

IL GRUPPO DI "PIONIERI"
Il team italiano ha fatto base a Christchurch (Nuova Zelanda) e si è poi diretto verso la stazione Usa di McMurdo. Da lì, a bordo di un Basler, ha raggiunto la stazione "Zucchelli" chiusa lo scorso febbraio. In questi giorni il personale sta riattivando i servizi della Stazione e preparando una pista di 3 km sul pack marino, idonea all’atterraggio degli aerei che trasporteranno il resto del personale. Il periodo di permanenza è stato prolungato di un mese e così i 250 ricercatori rimarranno sul promontorio di Baia Terra Nova fino a marzo 2020.


(Le caratteristiche della nave polare "Laura Bassi")

LA NAVE POLARE LAURA BASSI
L'unica nave polare italiana è lunga 80 metri e larga 17 con una stazza di 4.028 tonnellate. E' stata costruita nel 1995 e il suo nome originale è Polar Queen per poi essere definita “Ernest Shackleton” della norvegese Rieber Shipping  «Dopo una serie di ammodernamenti -ha spiegato Maria Cristina Pedicchio, presidente dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs)-, l'abbiamo chiamata "Laura Bassi" in onore della scienziata italiana che nel 1700 divenne la prima donna al mondo ad ottenere una cattedra universitaria». La nave può ospitare 72 persone incluso equipaggio con 50 posti per il personale scientifico. All'interno trovano posto un piccolo ospedale e anche una zona per il tempo libero. C'è anche un ponte di volo per elicotteri del tipo Super Puma.




(Il C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa dell'Aeronautica farà la spola con la Stazione Mario Zucchelli per il trasporto di persone e materiali. Nelle foto all'aeroporto di Christchurch in Nuova Zelanda e al campo base al Polo Sud)

FORZE ARMATE
«Dopo venti anni di assenza -è il commento della nota Enea- la nuova campagna estiva vede il ritorno in Antartide dei velivoli dell’Aeronautica Militare. Un aereo C-130J della 46^ Brigata Aerea di Pisa, con equipaggi addestrati ad operare in condizioni climatiche ed ambientali estreme, nel caso specifico su piste ghiacciate (atterraggio sul pack), supporterà la spedizione con voli tra Christchurch e le basi antartiche MZS e McMurdo, assicurando il trasporto sia di passeggeri che di materiali. In questa spedizione -prosegue il comunicato- saranno impegnati 26 militari italiani di Esercito, Marina, Aeronautica ed Arma dei Carabinieri. Si tratta di eccellenze che  collaborano con personale specializzato per tutte le attività, dalla sala operativa, alle guide alpine dell’Esercito. I palombari della Marina, insieme ad un carabiniere, realizzeranno la conduzione e il coordinamento di tutte le attività subacquee. I meteorologi dell’Aeronautica redigeranno le previsioni climatiche, le quali hanno un ruolo determinante per l’efficace pianificazione e svolgimento in sicurezza delle molteplici attività del personale scientifico e delle operazioni terrestri aeree e navali, sia per l’attuazione del programma scientifico che per il rifornimento della stazione italo-francese Concordia di Dome C durante la campagna invernale».



(La ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale Paola Del Negro accanto alla rompighiaccio "Laura Bassi" nel porto di Trieste)

I NUOVI INQULINI DELLA BASE CONCORDIA
«Il prossimo 8 novembre -spiega ancora il comunicato dell'Enea- verrà avviata anche la campagna estiva a Concordia, che si trova a oltre 3mila metri sul plateau antartico, dove sono previsti osservatori, studi e ricerche nei settori della glaciologia, chimica e fisica dell’atmosfera, astrofisica, astronomia, geofisica e biomedicina. Nell’ambito del nuovo progetto internazionale “Beyond Epica”, inizierà quest’anno a Little Dome C, a 40 chilometri da Concordia, l’allestimento del campo che ospiterà le attività di perforazione del ghiaccio più antico del mondo, con l’obiettivo di ricostruire il clima del pianeta fino a 1,5 milioni di anni fa.
A partire da novembre inizierà anche il graduale arrivo dei nuovi 12 winter over – 5 del PNRA, 6 dell’Istituto polare francese Paul Emile Victor (IPEV) e 1 medico dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) – che andranno a sostituire il team precedente, restando poi in completo isolamento fino a novembre 2020 durante la stagione invernale, quando si toccano temperature esterne di -80°C (percepite fino a-100°C).


(Gli attuali "inquilini" della Base Concordia lasceranno la loro dimora il prossimo 8 novembre quando è previsto l'arrivo del nuovo team) .

enzo.vitale@ilmessaggero.it

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