Sesso, sindrome del lenzuolo colpisce 2 uomini su 10. Ma si può combattere: ecco come

Secondo la Società Italiana di Andrologia, 4 milioni di uomini in Italia hanno problemi con il sesso, sia per dolore fisico che per sofferenza psicologica ma faticano a rivolgersi ad uno specialista

Sindrome del lenzuolo, colpisce 2 uomini su 10, che rinunciano al sesso, ma si può combattere: ecco come
Sindrome del lenzuolo, colpisce 2 uomini su 10, che rinunciano al sesso, ma si può combattere: ecco come
di Redazione web
Domenica 27 Novembre 2022, 17:18 - Ultimo agg. 17:21
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Rifiutare il sesso, con la più abusata delle frasi «stasera non me la sento», non è più una risposta solo femminile, ma secondo uno studio recente, due uomini su dieci rinunciano all'attività sessuale per un dolore fisico o psichico, di cui si tende a non parlare per vergogna. Si chiama sindrome del lenzuolo, riguarda 4 milioni di uomini in Italia, che faticano a rivolgersi ad uno specialista, secondo la Società Italiana di Andrologia, preferendo rinunciare, in silenzio, all'attività sessuale.

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No al sesso

Il dolore fisico e la sofferenza psicologica, spesso, sono un circolo vizioso che si autoalimenta, perché il dolore fisico genera disagio al punto da spingere un uomo all'evitamento del rapporto, oppure la perdita di potenza sessuale allo stesso modo, avrebbe ricadute sulla psiche che favoriscono la riduzione dei rapporti.

«Il dolore causato da un problema andrologico può avere un impatto ingente sul benessere sessuale, individuale e di coppia - spiega Alessandro Palmieri, docente di Urologia all'università Federico II di Napoli - sebbene sia gli uomini che le donne considerino un'appagante attività sessuale essenziale per il mantenimento della relazione, gli uomini tendono però a enfatizzare l'importanza del sesso come emblema di mascolinità e di successo».

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Reticenza al medico

La grande importanza che viene attribuita al sesso da parte degli uomini, li porterebbe a non affrontare il problema psico-fisico, che alla lunga si trasforma in evitamento totale.

Inoltre secondo gli ultimi dati scientifici almeno un uomo su tre è affetto da patologie uro-andrologiche in diverse età della vita, non solo nella vecchiaia, ma proprio il riconoscimento di alcuni sintomi permette di trattare patologie in modo tempestivo, prima che si cronicizzino.

Ma il vero problema, secondo gli specialisti, non è la mancanza di trattamenti, ma la reticenza degli uomini a chiedere aiuto al medico. Un discorso simile vale anche per la disfunzione erettile, che interessa oltre 3 milioni di uomini in Italia e l'eiaculazione precoce. «Moltissimi pazienti sono giovani, ma arrivano a consultare uno specialista solo dopo aver superato i 30 anni», aggiunge Palmieri.

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