Scuole chiuse per emergenza coronavirus fino al 3 aprile prossimo e difficilmente pare possibile che possano immediatamente riaprire. Il ministro dell'Istruzione Azzolina non si è sbilanciato ieri su una data precisa, ma ha spiegato che si riapriranno solo quando l'emergenza sarà sotto controllo.
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LE LINEE GUIDA PER INSEGNANTI
Non può essere solo assegnato materiali didattici agli studenti o semplicemente limitarsi ad assegnare loro compiti, senza far precedere tutto questo da una spiegazione relativa ai contenuti o senza supplementi «un intervento successivo di chiarimento o restituzione da parte del docente»: la didattica a distanza deve prevedere dei« momenti di relazione tra docente e discenti» ed è necessaria «una valutazione costante »dei compiti.
A sottolinearlo è il ministero dell'istruzione Azzolina che ha inviato a tutte le scuole le prime indicazioni operative per le attività didattiche a distanza in cui chiedono anche agli insegnanti di cercare di evitare costi eccessivi di compiti, che comportino troppa permanenza davanti ai pc o che diventino un onere per le famiglie, impegnarsi in questi giorni nello smart working. Il dicastero evidenzia anche l'attenzione della didattica a distanza che ha il compito di «mantenere viva la comunità di classe, discuola e senso di appartenenza e lotta al rischio di isolamento e di demotivazione ». Il documento del ministero di viale Trastevere però non è affatto apprezzato ai maggiori sindacati della scuola: Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno chiesto che venga ritirato immediatamente. «Affrontare una situazione di emergenza - commentare - non autorizzare a bypassare le relazioni sindacali ed assumere toni poco democratici». Ai sindacalisti non piace notare la parte che riguarda la valutazione e fanno notare che la premessa è che sia sia il prof che gli alunni collegati collegano a connessioni internet con strumenti integrati, «cosa che non può certamente darsi per scontata, né il Ministero si è preoccupato di verificare la reale disponibilità di strumenti idonei prima di impartire le indicazioni », scrivono Francesco Sinopoli (Cgil), Maddalena Gissi (Cisl), Pino Turi (Uil), Elvira Serafini degli Snals e Rino di Meglio della Gilda. Dal canto suo il sottosegretario all'Istruzione Peppe De Cristofaro fa sapere che il ministero dell ' Istruzione ha distribuito 46.152 tablet in tutta Italia e invita a ricevere le richieste mentre la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina fa sapere che è stata prevista l'assunzione di 1000 assistenti tecnici proprio per dare sostegno alle attività didattiche. Nel documento diffuso alle scuole il ministero fornisce anche delle indicazioni operative: «Per lascuola dell'infanzia è opportuno organizzare attività, per quanto possibile e in raccordo con le famiglie, costruite sul contatto 'direttò (se pure a distanza), tra docenti e bambini ». Per la scuola primaria il ministero selezionato di «ricercare un giusto equilibrio tra attività didattiche a distanza e momenti di pausa, in modo da evitare i rischi derivanti da un'eccessiva permanenza davanti agli schermi».
La proposta delle attività deve consentire agli alunni «di assistere in autonomia, gestire al massimo le incombenze a carico delle famiglie, impegnarsi spesso, a loro volta, nel lavoro agile».