Coronavirus, a Pisa asilo nido rifiuta figli di personale sanitario: «Troppi rischi». E' bufera

Coronavirus, a Pisa asilo nido rifiuta figli di personale sanitario: «Troppi rischi». E' bufera
Mercoledì 9 Settembre 2020, 11:46 - Ultimo agg. 13:23
2 Minuti di Lettura

A Pisa l'asilo nido comunale "I Passi" chiude ai figli del personale sanitario. Il Tirreno racconta che una coppia di genitori operatori sanitari impegnati nella lotta al Covid-19 sono stati contattati dal Comune di Pisa per fa sì che non portino i loro bambini nell'asilo. E scoppia subito la bufera. «Si possono trovare parole adatte per commentare una simile decisione da parte del Comune di Pisa? Si è trattato di un imbarazzante 'incidentè? In ogni caso mostra l'insipienza di questa amministrazione di centrodestra poichè è evidente che oggi chi lavora in ospedale corre addirittura rischi minori degli altri. Oggi i pazienti che entrano in ospedale sono osservati speciali, il personale sa chi ha davanti e usa ormai precauzioni altissime: il pericolo è noto. È fuori che corriamo il rischio, poichè non sappiamo se coloro che incontriamo siano contagiosi. Tutti i toscani, e anche i pisani che hanno votato per questa amministrazione, capiscono questa banale verità, tutti tranne la Lega e la destra che amministra la città». È il commento di Sinistra Civica Ecologista.

Scuola Roma, per 1.250 alunni la riapertura slitta al 24 settembre. Rabbia genitori: «Noi neppure informati»

Coronavirus, positivo studente dell'esclusivo istituto American Overseas di Roma: docenti e alunni in quarantena

«La cultura del sospetto che traspare da questa decisione del Comune è il terreno su cui cresce il mostro dell'esclusione e della discriminazione - continua la nota - La lista Sinistra Civica Ecologista è a fianco dei bambini così pericolosamente discriminati, e delle loro famiglie e chiede al Sindaco di Pisa che i bambini vengano immediatamente riammessi al nido e le sue scuse a i genitori e a tutto il personale sanitario. Quegli stessi sanitari che pochi mesi fa elogiava come eroi, e che in pochi mesi tratta come untori». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA