Covid, Locatelli (Cts): «Vaccini ai giovani, dal prossimo anno più scuola in presenza»

Scuola, Locatelli: «Necessaria per i giovani la didattica in presenza. Servono i vaccini per la popolazione pediatrica»
Scuola, Locatelli: «Necessaria per i giovani la didattica in presenza. Servono i vaccini per la popolazione pediatrica»
Martedì 4 Maggio 2021, 15:11 - Ultimo agg. 19 Febbraio, 04:32
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La didattica in presenza è necessaria per gli alunni che negli ultimi due anni hanno risentito molto del lockdown. È necessario quindi mettere in campo tutte le misure necessarie affinché questo avvenga, a partire dalla campagna vaccinale che deve essere prevista in breve tempo anche per i più giovani. «Soprattutto in vista della ripresa dell'anno scolastico il prossimo anno, è importante mettere in campo strumenti per una didattica in presenza significativamente maggiore rispetto agli ultimi due anni, con un occhio particolare a quanto attiene il trasporto pubblico locale e con l'attivazione di percorsi vaccinali, una volta che siano approvati dall'Agenzia del farmaco, anche per la popolazione pediatrica», ha detto il presidente del Cts Franco Locatelli in audizione davanti alle commissioni congiunte salute e istruzione del Senato.

 Le conseguenze della dad - «L'età scolare e adolescenziale - ha proseguito Locatelli - sono particolarmente delicate: l'interruzione della didattica in presenza se può essere compensata dalla dad, induce comunque una deprivazione del tipo sociale ed emozionale le cui conseguenze non devono essere sottovalutate».

Gli effetti di questa pandemia e delle sue conseguenze «saranno stimabili solo attraverso un adeguato intervallo temporale», ha spiegato il professore ma già sono presenti nei giovanissimi «sintomi da ansia e sintomi legati alla depressione: per esempio la paura di ammalarsi, che i cari si ammalino, di perdere il contatto con gli amici. La depressione si manifesta nei mesi successivi alle prime restrizioni con una perdita di motivazione e di scopo associata alla difficoltà di vedere una via di uscita. Anche il modo di giocare dei bambini è cambiato per i luoghi di gioco e di tipologia di gioco. Vi è un incremento del tempo di utilizzo di strumenti informatici, fattore che può contribuire a sviluppare fenomeni di isolamento sociale». 

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