Scuola, a Vo' applausi per Mattarella: «Ripartenza per l'intera società». Azzolina commossa

Scuola, diretta: oggi la riapertura, tornano sui banchi 5,6 milioni di alunni
Scuola, diretta: oggi la riapertura, tornano sui banchi 5,6 milioni di alunni
Lunedì 14 Settembre 2020, 07:29 - Ultimo agg. 15 Settembre, 00:46
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Si torna a scuola dopo sei mesi di stop causa coronavirus: oltre 5,6 milioni di alunni riprendono oggi le leioni in classe. Dopo circa sei mesi - le lezioni non sono più state in presenza dal 5 marzo in tutta Italia, da due settimane prima in alcune regioni del Nord - torna a squillare la campanella nelle scuole italiane. Con l'inno nazionale suonato dagli allievi dei conservatori italiani e delle scuole militari è iniziata la cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico alla scuola Giovanni Negri di Vò, con tutti i bambini in piedi a sollevare i tricolori, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati e il ministro dell'istruzione Lucia Azzolina.

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Mattarella: «Ripartenza per l'intera società»

«Oggi è un giorno importante. L'inaugurazione dell'anno scolastico, mai come in questa occasione, ha il valore e il significato di una ripartenza per l'intera società. Lo avvertono i ragazzi, lo comprendono gli adulti e le istituzioni», ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell'apertura dell'anno scolastico a Vò Euganeo. «Ci troviamo di fronte -ha ricordato il Capo dello Stato- a una sfida decisiva. Ripartire da Vò Euganeo, dà ancor più il senso di come questa sfida riguardi l'intero Paese. Così come qui a Vò la vita, dopo l'angoscia e le chiusure, è ripresa a pieno ritmo, così la riapertura delle scuole esprime la piena ripresa della vita dell'Italia». Poi il riferimento alla vicenda di Colleferro: «Siamo sconvolti per la morte di Willy, pestato a morte per aver difeso un amico contro la violenza. Il suo volto sorridente resterà come un'icona di amicizia e di solidarietà, che richiama i compiti educativi e formativi della scuola e dell'intera nostra comunità», ha detto. «La scuola, la cultura, il confronto continuo - ha aggiunto - sono anche antidoti al virus della violenza e dell'intolleranza, che può infettare anch'esso la comunità se viene ridotta l'attenzione».

I mesi del lockdown sono stati duri per tutti, «ma a subire le conseguenze più pesanti sono stati gli studenti con disabilità. Per tanti di loro le rinunce hanno avuto un costo altissimo, a volte non sopportabile», ha affermato Mattarella, nel suo discorso. «Di queste sofferenze - ha ricordato il Capo dello Stato - si son fatte carico le famiglie. Nella ripartenza della scuola l'attenzione a questi studenti dovrà essere inderogabile, a cominciare dall'assegnazione degli insegnanti di sostegno».

Azzolina commossa
Commozione da parte della ministra all'Istruzione, Lucia Azzolina, al termine del suo discorso a Vo' per l'avvio dell'anno scolastico. «E' arrivato il momento - ha detto, con voce rotta dall'emozione - di riportare la scuola al centro del sistema Paese. Di rilanciarla come Istituzione di primaria importanza dove davvero si gettano le basi dell'Italia di domani. Ogni minuto perso ritarderà i progressi di una Nazione intera. Per questo dico, adesso alziamo tutti bene la testa e guardiamo avanti: Itaca è proprio là. La nostra casa, il nostro futuro. Andiamo a riprenderceli. Facciamo tutti insieme il tifo per questa ripresa. Rientriamo a scuola», ha concluso.


Il caso Genova. Bambini delle elementari in ginocchio che usano le sedie come banchi per scrivere, oppure con il quaderno sulle ginocchia piegati per riuscire a disegnare o seduti per terra. la foto dei bambini scattata da alcuni genitori è diventata virale sul web. Questo è stato il primo giorno di scuola per alcune sezioni di scuole primarie genovesi che non hanno ancora ricevuto i banchi monoposto pensati per la scuola post Covid. Nelle scuole genovesi, circa 15 mila banchi monoposto o a rotelle sono ancora in attesa di essere consegnati.

Roma 121 istituti comprensivi riprenderanno le attività, nelle altre province del Lazio si riaprirà a scaglioni. Come a Viterbo, dove l'apertura è rinviata al 14 tranne per un istituto, o a Milano, dove c'è chi per riaprire aspetterà i prossimi giorni. Sul Messaggero.it seguiremo in diretta il ritorno sui banchi, in collegamento con tutte le province del Lazio, Milano, Perugia e L'Aquila, dove i molti bambini torneranno a scuola nei moduli provvisori costruiti dopo il terremoto.

Il ritorno a scuola segna un
«Giorno importante per tutta la comunità nazionale. Con fiducia e entusiasmo guardiamo a questo giorno importante, non ci nascondiamo le criticità ma continueremo con il monitoraggio e già questa sera, anche con la ministra Azzolina, faremo un primo bilancio. Sulla scuola stiamo investendo a dispetto della pandemia». Così il premier Giuseppe Conte, lasciando la sede dell'ambasciata della Santa sede dopo aver presto parte a un evento sul Cardinale Achille Silvestrini, scomparso un anno fa. A chi gli domanda se arriveranno le mascherine biodegradabili, «Cercheremo di fare tutto, anche questo...», replica il presidente.
 
 
 

Scuola, Azzolina: anno complesso ma sarà una bellissima giornata

«Gli studenti hanno tanta voglia di tornare in classe e riappropriarsi della socialità. Questo sarà un anno complesso, lo sappiamo, ma abbiamo lavorato tanto e costruito una strategia di prevenzione che funzionerà se ognuno farà responsabilmente la propria parte. Essere a Vò è un segnale importante per un territorio che ha sofferto ma che non ha mai abbandonato gli studenti. Sarà una bellissima giornata». Così la Ministra Lucia Azzolina, stamani, ad Unomattina, augurando buon anno scolastico a studenti e studentesse.
 

Fondi Ue e priorità/ La rivoluzione possibile per i giovani della Capitale

La responsabilità degli edifici scolastici è del Comune , anche se forse non tutti lo sanno.

E' responsabilità del Comune dunque anche la loro manutenzione, ventilazione, salubrità, la sostenibilità. Basta ricordare questo per capire che il tema della scuola non riguarda solo il Governo , ma che al contrario su aspetti assolutamente fondamentali, dipende da politiche locali.

Piemonte, la polemica di Cirio: 20mila cattedre vuote

Inizio la scuola con 20mila cattedre vuote in Piemonte, 20mila insegnanti che mancano, soprattutto quelli di sostegno. Nell'anno del Covid, e con tre mesi di tempo, è ingiustificabile». Lo afferma il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. «In Piemonte ci sono bambini che hanno la necessità di essere assistiti - aggiunge intervistato da Sky - e che questa mattina non hanno trovato l'insegnante. In un Paese civile non è accettabile«.

Toscana, Rossi: buona scuola a tutti
Buona scuola a tutti. Oggi, ai ragazzi, alle famiglie, agli insegnanti e a tutto il personale scolastico, ai presidi, occorre tanto coraggio e fiducia nel futuro per tornare a scuola, perché niente è come prima del contagio che ci ha colpito. Avere paura è un sentimento naturale ma dobbiamo tutti trovare la forza per iniziare anche quest'anno e affrontare con razionalità, solidarietà e spirito di collaborazione i problemi che mano a mano che si presenteranno. Insieme possiamo lottare per non lasciarci travolgere dal virus e scoprire di essere una collettività che vuole la sicurezza e la salute e crede nell'educazione dei propri ragazzi. Siamo chiamati ad una prova difficile. Io sono sicuro che ce la faremo e che i primi a capire saranno proprio i nostri ragazzi». Lo afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in un post su Facebook.


Il sindaco di Nembro:
«Riapertura delle scuole segno di ripartenza»​
«Oggi viviamo una grande emozione, che ho letto, oltre le mascherine, negli sguardi dei ragazzi che entravano nei cancelli. La riapertura delle scuole è il segno più evidente della ripartenza in questo nostro territorio così martoriato». È il commento di Claudio Cancelli, sindaco di Nembro, che stamattina sta seguendo la riapertura della scuola. «Tutta la comunità - aggiunge il primo cittadino - ha contribuito a questa ripartenza, che è il segno più evidente del ritorno alla normalità. Le scuole, ma anche i genitori e tanti volontari hanno aiutato, nei giorni scorsi, per questo riavvio. Perché tutti ne siamo entusiasti ed emozionati».

Milano, striscioni di protesta davanti ai licei
«Bentornati/e! (..ma come?'). «Siamo tornati (...ma come?)». È quanto si legge sugli striscioni appesi davanti a numerosi licei di Milano, dall'Agnesi al Manzoni, dal Berchet al Tito Livio, dal Vittorio Veneto al Vittorini, firmati dai collettivi delle scuole o da Rsm, la Rete degli studenti di Milano. Gli studenti protestano contro le regole decise dal governo per la riapertura delle scuole che vietano momenti di socialità come l'intervallo e, per questo, hanno indetto anche una manifestazione che si terrà il 25 settembre.

Primo giorno di scuola a Roma per il figlio del premier Conte
Primo giorno di scuola anche per il figlio del premier Giuseppe Conte, Niccolò, arrivato questa mattina alla scuola media Belli -Col di Lana, nel quartiere Prati, dove frequenta la classe terza. I ragazzi sono stati accolti dalla dirigente scolastica. Il presidente del Consiglio, atteso da telecamere e giornalisti all'entrata dell'istituto, non si è visto. 
«L'ho accompagnato, poi l'ho lasciato da solo all'ultimo miglio», ha spiegato il premier. 
 
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Ritorno a scuola in Piemonte
«Febbre misurata, autocertificazione firmata». Anche a casa del governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ci si prepara all'inizio dell'anno scolastico rispettando l'ordinanza regionale che impone alle famiglie di certificare la temperatura dei figli e alle scuole di verificarla. «In casa Cirio ci si prepara per andare a scuola», scrive sul suo profilo Facebook il presidente della Regione, commentando la foto in cui misura la temperatura alla figlia.

 

In casa Cirio ci si prepara per andare a #scuola...febbre misurata, certificazione firmata...

Posted by Alberto Cirio on Sunday, 13 September 2020


L'ordinanza regionale ha suscitato nei giorni scorsi numerose polemiche, ma le scuole si sono adattate alle disposizioni. Al momento, viene segnalata qualche coda di studenti all'ingresso di alcuni istituti, ma in generale non risultano esserci state particolari criticità.Molte le scuole che si sono attrezzate con termoscanner, differenziando gli ingressi per evitare gli assembramenti.

A Codogno quattromila tornano un aula
Alle otto di questa mattina i circa 4000 studenti di Codogno, da quelli che frequentano la scuola primaria a quelli delle superiori, come l'Istituto Tecnico Agrario Tosi, sono ritornati sui banchi. Le scuole del comune dove è stato accertato il primo caso di Coronavirus in Italia sono state chiuse chiuse a partire dal 22 febbraio scorso, il giorno dopo l'accertamento del primo caso di Coronavirus in Italia. E lo stesso è accaduto per gli altri nove comuni poi isolati in zona rossa. Al suono della campanella che dà il via alle lezioni il sindaco Francesco Passerini accompagnato dagli assessori all'Istruzione e ai Lavori Pubblici che in questi mesi, assieme al dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo ( scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado), hanno organizzato la riapertura nel rispetto delle norme anti-Covid, girerà per alcune scuole per l' augurio di «buon inizio» agli allievi perchè «sarà un anno delicato e complicato». Per l'occasione il sindaco donerà alla scuola media Ognissanti 5 mila mascherine chirurgiche. E proprio a proposito si mascherine, ha annunciato, non tra molto dovrebbero arrivare quelle biodegradabili, «in modo da preservare l'ambiente. È già stata contattata un'azienda lombarda che le produce e siamo in attesa del preventivo».


 

Complessivamente sono 8,3 milioni le studentesse e gli studenti che rientrano quest'anno tra i banchi: 7.507.484 negli istituti statali, ai quali si aggiungono i circa 860 mila delle paritarie. Quelli delle scuole statali saranno distribuiti in 369.048 classi. Di questi, 876.232 sono iscritti alla Scuola dell'infanzia, 2.384.026 alla Primaria, 1.612.116 alla Secondaria di primo grado, 2.635.110 alla Secondaria di secondo grado. Si registra un leggero calo degli alunni: lo scorso anno erano 7.599.259. Sempre nella scuola statale, studentesse e studenti con disabilità aumentano dai 259.757 di un anno fa ai 268.671 di quest'anno. Di questi, 19.907 frequenteranno la Scuola dell'infanzia, 100.434 la Primaria, 70.431 la Secondaria di primo grado, 77.899 la Secondaria di secondo grado. Nelle Secondarie di II grado statali 1.327.443 ragazze e ragazzi frequenteranno un indirizzo liceale, 830.860 un Istituto tecnico, 476.807 un Istituto professionale.
 
 
 

Scuola, gli auguri del premier Conte per l'inizio dell'anno scolastico

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