Covid-Fase 2, il piano per riaprire le scuole: turni, pochi alunni e sanificazione

Covid-Fase 2, il piano per riaprire le scuole: turni, pochi alunni e sanificazione
Sabato 2 Maggio 2020, 15:07 - Ultimo agg. 16:10
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La scuola prova a immaginare una forma di ripartenza. Numeri ridotti di alunni in ciascuna classe, alternanza di didattica in presenza e a distanza, potenziamento della teledidattica intesa come opportunità formativa. Sono alcune delle principali misure suggerite dal Rapporto 'Scuole aperte, Società protettà  pubblicato questa mattina dal gruppo di lavoro coordinato dal Politecnico di Torino nell'ambito del progetto 'Imprese aperte, lavoratori protetti', che ha fornito le prime indicazioni per una ripresa di servizi e attività produttive nella Fase 2 e che si sta ora arricchendo di approfondimenti tematici sui diversi settori della società per i quali dovranno essere scritte nuove regole nei prossimi mesi. Il Rapporto è stato redatto con il contributo di Città di Torino, Città Metropolitana, Regione Piemonte, Ufficio Scolastico Regionale, Ordine degli Ingegneri e di numerose associazioni e istituzioni che operano nel settore dell'educazione e della scuola. Il tema della riapertura delle scuole è, infatti, complesso  anche per i numeri di soggetti che coinvolge: la scuola statale italiana conta oltre 8 milioni di studenti e 1,2 milioni di operatori, a cui si aggiungono i dati relativi alle scuole paritarie (circa 950.000 studenti e 200.000 docenti) e dei centri di formazione professionali (con un bacino di oltre 140.000 studenti e 20.000 formatori). A queste cifre si sommano quelle proprie di Nidi e Scuole dell'Infanzia.

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Il rapporto prende, dunque,  in considerazione queste dimensioni, oltre ad affrontare sotto il profilo tecnico-scientifico la prevenzione e mitigazione del rischio di trasmissione del contagio del coronavirus nell'ambito del sistema scolastico dell'obbligo ma anche nel sistema educativo per la fascia 0-6 anni. In particolare, i 23 estensori del documento partono dai principi del rapporto 'Imprese aperte, lavoratori protettì per approfondire il tema del rientro in aula. L'analisi prende avvio dalla definizione della possibilità di applicazione dei principi di distanziamento sociale, igiene personale e degli ambienti e utilizzo dei dispositivi di protezione nei contesti scolastici. Ne consegue una prima indicazione, quella della necessità di ridurre la numerosità delle classi, a partire dai nidi e fino ad arrivare alle scuole superiori. Anche i layout delle aule e degli spazi comuni dovranno cambiare, per garantire percorsi unidirezionali e il distanziamento necessario a limitare il contagio.

Punto fondamentale, la necessità di prevedere turnazioni nelle classi, a partire dalla scuola primaria, per assicurare numeri contenuti in aula, mentre un'altra parte di alunni segue le lezioni da casa, ma garantendo comunque a tutti i bambini e i ragazzi la possibilità di vivere anche l'esperienza della scuola in presenza. Anche nelle fasi 2 e 3 sarà comunque importante la didattica online, integrata con quella in presenza e garantita per tutti grazie ad investimenti in tablet e pc per tutti. Si propone nel Rapporto di potenziare anche la figura dell'animatore digitale, che può svolgere il ruolo fondamentale nel supporto tecnico a docenti e famiglie sull'uso di piattaforme e device.   Per tornare alla presenza in aula, il rapporto definisce come «necessaria la definizione di un protocollo nazionale, analogo a quelli redatti per la ripartenza delle attività produttive, che dovrà trovare concretezza, declinazione specifica ed operatività nelle singole diverse realtà scolastiche, attraverso la stipula di 'Protocolli di sicurezza anti-contagiò ad hoc per le istituzioni scolastiche e formative e per i servizi educativi». Proprio in questa direzione, il gruppo di lavoro coordinato dal Politecnico è in contatto con la task force del Ministero dell'Istruzione coordinata da Patrizio Bianchi e nelle prossime settimane potrà contribuire alla definizione delle linee guida nazionali che si avvarrà dell'esperienza che verrà maturata con un piano di analisi di dettaglio di alcuni istituti scolastici, scuole dell'infanzia e asili nido selezionati dagli organismi competenti cittadini e regionali come beta-tester.
 

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