Manila Nazzaro si confessa a Verissimo: «Non volevo accettare la perdita di mio figlio»

Manila Nazzaro si confessa a Verissimo: «Non volevo accettare la perdita di mio figlio»
Manila Nazzaro si confessa a Verissimo: «Non volevo accettare la perdita di mio figlio»
di Eva Carducci
Sabato 9 Gennaio 2021, 17:22 - Ultimo agg. 17:39
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Manila Nazzaro a Verissimo si è raccontata nel salotto di Silvia Toffanin: «Queste sono state festività serene nonostante tutto, all’insegna dell’amore, della famiglia, anche se ero lontana dai miei genitori, e mi è pesato veramente tanto non passare Natale con loro, sarebbe stato una cosa molto importante, però nonostante tutto vivo una grandissima serenità».

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Un periodo non sereno per la Nazzaro: «Ho scritto quel post sui social per raccontare quello che è successo, come se fosse una sorta di carezza verso tutte quelle coppie che hanno vissuto questa esperienza dolorosa. I dolori sono uguali per tutti, molti credono che chi è famoso, o fa l'attrice, non viva questo dolore. Un dolore condiviso è un dolore dimezzato, ho ricevuto tanto sostegno anche dai social. Il 2020 è stato un anno di consapevolezza dell’amore che provo per il mio compagno, Lorenzo, ma al tempo stesso abbiamo perso nostro figlio.

Ho passato anche un compleanno difficile, perché ho scoperto proprio in quei giorni che avevo perso il mio bambino». 

Il racconto

Prosegue il racconto con forza e delicatezza la Nazzaro, incurante delle lacrime che le bagnano le guance:  «Questa non è la mia prima gravidanza, ne ho avute già altre due, e sono sempre andate bene, quindi non avevo neanche avuto l’idea che potesse succedere una cosa simile. Per me essere madre è uno status naturale. Avrei sognato diventare mamma a quarant'anni, per godere della maternità in maniera differente. Io e Lorenzo abbiamo avuto reazioni diverse, lui l'ha affrontata da sportivo, nonostante la delusione grandissima che abbiamo provato. Io invece all'inizio non volevo accettarlo, sentivo ancora dentro di me il mio bambino, avevo la certezza fisica che fosse lì, e invece poi l'ho dovuto accettare. I primi tempi è stato male lui e l'ho consolato, poi con l'ulteriore controllo le parti si sono invertite. Gravidanza interrotta a nove settimane, aborto spontaneo. Un dolore silenzioso, ma talmente profondo. Mi avevano detto di non raccontarlo, ma tenerlo dentro è stato peggio, parlarne mi ha aiutato un poco. Il giorno del raschiamento è stato uno dei più tremendi. Però non dimenticherò che, mentre stavo andando in sala operatoria, nasceva un bimbo. Non ero arrabbiata, ero felice della vita che stava nascendo lì, una melodia di vita. Nonostante tutto resto sempre positiva, ma ho paura di riprovarci. Lo viviamo come una sorta di fallimento, raccontarlo, in un mondo che ci vorrebbe perfetti. Invece può aiutare tante persone a sentirsi meno soli in un momento così difficile. Non bisogna mai mollare.». 

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