Rocco Siffredi citato in chiesa: Gene Gnocchi accusato di «blasfemia»

Rocco Siffredi citato in chiesa: Gene Gnocchi accusato di «blasfemia»
Rocco Siffredi citato in chiesa: Gene Gnocchi accusato di «blasfemia»
Sabato 14 Novembre 2020, 18:12 - Ultimo agg. 18:51
3 Minuti di Lettura

Rocco Siffredi chiamato in causa in cattedrale ed è subito «blasfemia». A citare il re del porno è stato Gene Gnocchi in occasione di una due giorni dedicata al beato Edoardo Focherini per celebrare il 75esimo del martirio. Qualcuno ha trovato fuori luogo il riferimento, pur fugace, a Siffredi in un luogo sacro. I fatti hanno come location la cattedrale di Carpi e risalgono a un po' di tempo fa.

 Al convegno ‘Il tempo del beato Focherini e la società nella pandemia: capaci di diventare popolo solidale’ promosso dalla diocesi emiliana con il patrocinio del comune, tra le personalità, era stato invitato anche Gene Gnocchi, che ha tenuto un monologo sulla pandemia. «Nel monologo - racconta oggi all’Adnkronos Gene Gnocchi - c’era una battuta su Rocco Siffredi ma era legata ad un filo logico del mio discorso».

Qualcuno però si è sentito urtato dal riferimento all’attore porno e ha dato vita ad un tam tam sui social. Don Ermanno Caccia, già responsabile dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi, sui social ha riassunto così l’indignazione: «Per celebrare il 75esimo anniversario di martirio del Beato Focherini non si è trovato di meglio che chiamare un ’comico’ se cosi si può chiamare, per parlare di pandemia.

O meglio per assistere ad un atto blasfemo in cattedrale in  cui tra  lambrusco, battute oscene e gli attributi di Rocco Siffredi.... Ma dove Siamo arrivati? Chiesa in uscita? Mahhh: preghiamo, preghiamo».

Gene Gnocchi, dal canto suo, respinge le accuse di blasfemia: «Io sono assolutamente corretto e la cosa è stata concordata con tutti . Erano tutti divertiti. Non ci sto perché c’erano professori universitari che si sono divertiti, c’era un sacco di gente e nessuno ha detto niente. Il riferimento al ‘re’ del porno in cattedrale, assicura, è stata «una cosa en passant senza alcuna intenzione negativa, men che meno blasfema. Poi non capisco cosa ci sia di blasfemo in Rocco Siffredi. Quale è la cosa blasfema di Rocco Siffredi?» 

In chiesa, ricorda ancora Gnocchi, «ero col vescovo, con diverse personalità e nessuno si è sentito in dovere di dire alcunché perché si sono tutti divertiti. Se qualcuno si è sentito offeso mi dispiace, ma non c’era niente da offendersi.  Sono stato invitato e ho fatto il mio monologo sulla pandemia. Non cado in provocazioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA