Il Museo della Moda di Napoli apre le porte ai giovani stilisti. Un vernissage tra innovazione, tradizione e ricerca. E' l’evento voluto dall'amministratore unico della Fondazione Mondragone Maria d'Elia, in aderenza con i programmi regionali e comunitari, che ha visto ieri protagonisti quattro giovani stilisti che hanno raccontato il proprio progetto.
E' il caso di Simona Manzi, esperta in progettazione e stile, diplomata all’Accademia di Belle Arti e che ha ha come mission il zero waste: il recupero di tessuti di avanzo, donati da grandi aziende, le permettono di creare capi unici nel loro genere, dinamicità e unicità e ciò che contraddistingue le creazioni di questa giovane stilista. O di Pierluigi Paone, giovane imprenditore e figlio d'arte che con il suo socio Sergio Lanni hanno dato vita ad una collezione di T- shirt personalizzate NDOS e con l’utilizzo di materiali di avanzo delle grandi aziende creano capi singolari. Ancora, spazio al recycling con Alessandro Della Volpe, diplomato presso l’Università Vanvitelli: il suo brand 3000 presenta una capsule collection di capi riciclati e rivisitati ed il tessuto prevalentemente utilizzato è il jeans con uno stile molto fluido. Giovanni Gentile, titolare de «Gli Psicopatici», ha lanciato infine un e-commerce attraverso il quale l’utente può realizzare il suo capo ad hoc personalizzandolo partendo da modelli basici.
La moda, del resto, è arte, è costume, è espressione di un sentire collettivo ed i giovani stilisti hanno un ruolo importante nel percorso evolutivo di questo settore, sono molto più attenti alle esigenze del mercato e della società. Materiali innovativi ed eco-friendly, pratiche artigianali e slow, upcycling e zero-waste: questa è la tendenza dei giovani stilisti che hanno partecipato. Il Made in Italy, prodotto con tessuti organici o riciclati, è un manifesto dei problemi di questa società: tutela dell’ambiente, diversità, razzismo, violenza sulle donne, immigrazione sono solo alcuni dei temi trattati, raccontati però con un linguaggio ludico e giocoso. Parola d’ordine: No Genderless e No seasonal