L'anello di fidanzamento più etico?
Secondo Human Rights è di Tiffany

L'anello di fidanzamento più etico? Secondo Human Rights è di Tiffany
di Cristina Cennamo
Mercoledì 28 Marzo 2018, 20:05
2 Minuti di Lettura
La vostra metà vi ha lasciato capire che accetterebbe con piacere un anello di fidanzamento scelto nelle vetrine di Tiffany? Adesso, potreste avere anche una nobile scusa per accontentarla. 

Human Rights Watch infatti ha nell'ambito della sua campagna #BehindtheBling ha esaminato 13 dei principali marchi di gioielli del mondo per verificare che fornissero in modo responsabile le loro gemme e minerali.

Ebbene, Tiffany è in cima alla lista dei marchi di HRW che hanno compiuto passi significativi verso l'approvvigionamento responsabile, guadagnandosi quindi una valutazione forte per i suoi sforzi.

«Nel complesso, stavamo esaminando cosa fanno le aziende per assicurarsi che il loro oro ed i loro gioielli non siano collegati a violazioni dei diritti umani», afferma Jo Becker, direttrice per la difesa dei diritti dei bambini di HRW, «Ed un buon modo per farlo è riuscire a rintracciare da dove proviene il tuo oro». 

Il film del 2006 Blood Diamond, che ha ottenuto l'Oscar per Leo Di Caprio e Djimon Hounsou, ha reso del resto anche le masse consapevoli dei conflitti che girano intorno al mondo dei diamanti.

Ma il rapporto HRW chiarisce che i consumatori dovrebbero essere preoccupati delle origini di tutte le gemme e minerali usati nei loro gioielli, non solo il diamante.

«Il settore minerario in generale, che si tratti di diamanti, oro o di un altro minerale, è pieno di violazioni dei diritti umani», afferma Becker, «Abbiamo fatto ricerche sull'estrazione dell'oro, sull'estrazione di diamanti nello Zimbabwe, che non è un paese in conflitto, ma ci sono davvero rischi per la salute».

I bambini vengono abitualmente uccisi o danneggiati lavorando nelle miniere, che inquinano anche le fonti di acqua con sostanze chimiche tossiche, secondo HRW.

L'organizzazione ha dato a Tiffany il pollice in sù perché i tre quarti del suo oro sono riciclati, e l'altro quarto proviene da una miniera dello Utah che l'azienda può monitorare e su cui può quindi imporre standard elevati.

In più, Tiffany ha un forte codice di condotta per i fornitori ed è stato più attivo rispetto ai suoi concorrenti sull'eliminazione delle violazioni dei diritti umani nella catena di approvvigionamento.
 
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